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Volume I tomo 2

Documenti. f) «Circolare-annuncio» della Cronaca sovversiva Barre, Vt., 1903)

«Circolare-annuncio» della Cronaca sovversiva Barre, Vt., 1903) [1]

Cronaca sovversiva
Ebdomadario Anarchico di Propaganda rivoluzionaria

Cari Compagni

La promessa con cui il nostro Circolo di Studi Sociali abbandonando il 22 Febbraio u. s. la proposta d’assumersi la gestione della Questione Sociale annunziava ai compagni degli Stati Uniti la prossima pubblicazione di un nuovo organo di propaganda libertaria si concreta oggi in un impegno formale confortato da larga, conscienziosa preparazione, da lusinghiere, generali adesioni e simpatie.

Il primo numero della «Cronaca Sovversiva» vedrà la luce sugli inizi del prossimo Giugno per proseguire poi senza interruzioni, puntualmente, il suo modesto lavoro d’educazione e d’emancipazione.

Il sotto titolo del giornale dice apertamente la nostra fede e l’indole delle nostre affermazioni dispensandoci da una superflua e diffusa dichiarazione di principii.

Dal Comunismo Anarchico ripete del resto la miglior parte dell’anima sua tutto il movimento operaio intemazionale degli ultimi cinquant’anni e se dallo sfacelo dell’Internazionale in qua’ tutta un’accorta fazione utilitaria s’arrovella a rinnegarlo ed a vituperarlo cinicamente esso conta cosi’ gloriosa falange d’apostoli, di scienziati, di pensatori, tanto corredo di dottrina e di opere, tanta storia d’abnegazioni e di sacrificio, tante simpatie di proletarii ribelli che non è concesso ad alcuno ignorarne l’essenza e le aspirazioni.

Più utile e più sincera torna forse una constatazione.

Lavoratori, sfruttati, paria noi sappiamo, per tragica esperienza d’evi e di generazioni che tutte le nostre miserie fisiche e morali sono conseguenza diretta, inseparabile retaggio dello stato di dipendenza economica in cui ci ridussero i privilegi ed i delitti della proprietà’ privata ma, piu’ che tutto, la nostra rassegnazione e la nostra viltà’. Perche’ lamentare l’insolenza della tirannide borghese se sotto la sferza, sotto il giogo, sotto l’abito servile noi abbiamo soffocato, noi esausti e disperati, coraggio d’indagine, audacie di libero esame, sincerità’ di giudizio, bagliori d’intelligenza rivelatrice e lampi di dignità’ insommergibile e tutto quanto e’ forza orgoglio o virtù’ di essere pensanti? Se gli stessi bagliori di rivolta che rompono a millennii le tenebre del nostro eterno servaggio illuminano soltanto il torpido e dolente incedere d’una plebe anonima ed inconsapevole sulla cui mansuetudine rassegnata, sulle cui docili compiacenze gli avventurieri del tornaconto rinnovano ai privilegi esausti vigore, ingordigia e tracotanza?

Occorre pure convenirne: tutte le menzogne tutte le tirannidi ci ebbero ad un tempo vittime e complici: dio a cui demmo per lo scherno di postume beatitudini i nostri orgogli più nobili, la patria a cui votammo gli entusiasmi gagliardi e le frementi giovinezzi, le democrazie di ieri le quali pagarono la nostra abnegazione coll’uguaglianza civile che irride all’immutata disuguaglianza economica e da ultimo le democrazie novissime dell’oggi le quali convitandoci proletaria, pervadono, inquinano, anchilosano anche le organizzazioni che hanno spiccato carattere di resistenza e di lotta testimoniano in modo inoppugnabile che idee di libertà, aneliti d’emancipazione e spirito rivoluzionario rimangono patrimonio ed aspirazione privilegiata di pochi animi liberi su cui s’avvicendano la persecuzione feroce degli sfruttatori, l’abbandono e l’indifferenza degli sfruttati.

Constatazione amara e scoraggiante se non precisasse in tutta la sua gravità il compito di un giornale di propaganda anarchica e rivoluzionaria!

Piegare sui ceppi che ci avvincono al solco, alla fucina, alla miniera la riflessione di tutti coloro che soffrono, svegliare in ogni intelligenza lo spirito d’osservazione e d’indagine, suscitare le prime temerità’ dell’esame e della critica, sorreggere i primi conati della coscienza, favorirne lo sviluppo e l’ascensione, associare oltre le frontiere della razza, della religione e della patria i propositi, le volontà’, le speranze, e nell’animo di ciascuno e di tutti suscitare la fede nella forza insommergibile delle falangi proletarie solidali, pungere gli orgogli rinati collo spettacolo della schiavitù miseranda e delle fragili tirannidi parassitarie ignobilmente subite, provocare i primi sussulti di rebellione, le prime incerte ma coraggiose e sincere affermazioni di principio, sgombrare la via ad un’esistenza piu’ complessa e piu’ umana, l’avvenire alle supreme audacie liberatrici e’ dunque il compito elementare d’ogni giornale libertario, compito che la «Cronaca Sovversiva» elegge con amore ed assolverà’ con fermezza ove le soccorra fedele e costante la fiducia dei compagni.

Compito eminentemente rivoluzionario perché se nell’opera quotidiana di demolizione e d’educazione le coscienze si determinano e si delineano le personalità’ si selezionano le menti, gli animi si abituano all’indipendenza dei giudizi e dei movimenti, all’iniziativa caratteristica e feconda, si vengono d’altra parte accendendo, integrando le rivolte parziali — individuali o collettive — in cui maturano le vigiglie dell’inevitabile rivoluzione.

Qui, tra gli ipercritici che si compiacciono unicamente del gesto e i miopi che di ogni atto di rivolta giudicano coi falsi pesi delle conseguenze immediate e basiscono, ad ogni mossa un pò rude del leone popolare, geremiadi e contrizioni sull’immaturità dei volghi, sulla precocità’ sull’inopportunità, sul danno degli atti di ribellione, sul carattere quasi esclusivamente meccanico della rivolta, la Cronaca Sovversiva che non e’ organo di conventicole o di sinedrii ritiene miglior partito e più onesta sincerità’ convenire e confessare che se gli atti di rivolta sono infrequenti, che se molti di essi hanno carattere di reazione puramente meccanica agli urti ed alle compressioni dell’ambriente [sic!] tutta la colpa e’ in noi che alle preoccupazioni della società futura abbiamo recato a piene mani i più fantastici contributi dell’ipotesi e dell’utopia, in noi che alle turbe abbiamo troppo spesso presentato l’ideale come una mistica eucarestia librata a mezz’aria all’infuori ed al disopra della realtà quotidiana e di ogni pratica aspirazione.

Riaccostiamo alla vita cotesto ideale nostro che nacque in terra dal sangue nostro e tra le nostre miserie vagi’ e delle nostre lacrime s’abbevero’ e per noi pei nostri dolori, per la nostra passione tento’ le vie dell’eguaglianza, della libertà e dell’amore; rituffiamolo col fremito immenso delle sue speranze nell’onda affannosa dei dolori umani si’ che ogni forma della vita ne sia agitata, ogni muscolo scosso, urtato ogni pregiudizio, ogni idolatria infranta, ogni energia tesa e nelle coscienze risvegliate il contrasto tra l’aspirazione legittima e la realtà tracotante sarà cosi’ acuto cosi’ doloroso che la ribellione scintellerà inevitabile, illuminata, esemplare.

Tanto più illuminata ed esemplare se in luogo di abusati feticismi superstiti troverà’ eco di energie coscienti, se invece di essere condannata in nome di meno sinceri vantaggi immediati sarà, nei suoi intenti e nelle sue forme, rivendicata dalla simpatia e dalla solidarietà’ di tutti gli animi liberi, di tutti i cuori generosi.

In questi propositi d’educazione rivoluzionaria la «Cronaca Sovversiva» — anarchica senza alcuno dei tanti agettivi in cui si rifugiano, di solito, innocue vanità o premeditate restrizioni mentali — si augura d’avere solidali tutti i compagni degli Stati Uniti che invita ad un’attiva, regolare collaborazione.

La Cronaca Sovversiva non è organo particolare d’individui, di gruppi, di chiese o d’accademie essa anela ad essere la voce fedele della verità, la fiera voce del proletariato che lavora e soffre, e, nel dolore senza lacrime e senza rassegnazione, tempra alla grande riscossa le braccia gli animi e Tarmi.

A voi per l’Anarchia e la Rivoluzione Sociale!

Fraternamente:
Il Circolo di Studi Sociali di Barre, Vt.

P. O. Box I.

P. S. Molti compagni che pur non avendo sciupato su pei banchi delle scuole la loro adolescenza ed i denari degli altri hanno ingegno vivo, osservazione acuta, esperienza ed idee negano generalmente la loro collaborazione al giornale sotto lo specioso pretesto che non sanno dare alle loro concezioni una conveniente forma letteraria. E’ un danno a cui la Cronaca Sovversiva ha trovato rimedio. I compagni che hanno idee, fatti e commenti da comunicarci lo facciano senza preoccupazione, a vestirli convenientemente, senza deformare il contenuto, penserà’ l’ufficio di Redazione.


[1Foglio volante, di cm. 22x28; pp. 2 su 2 colonne. L’originale è conservato a IISG (Archivio M. Nettlau).