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Volume I tomo 2

Premessa

Si chiude con la pubblicazione di questo volume, la parte relativa alla stampa periodica di lingua italiana. Nonostante le grosse lacune, che il tempo e indagini supplementari non tarderanno ad evidenziare [1] — ogni bibliografia, d’altro canto, non è forse sempre «incompleta» , proprio per natura e definizione o quantomeno per omaggio a un ormai consolidato luogo comune? — il materiale segnalato nei due tomi, dovrebbe risultare più che mai sufficiente per trarre un bilancio complessivo dell’attività svolta dagli anarchici italiani sia nella madrepatria sia nei Paesi d’emigrazione. Il mio compito si arresta a questo punto: allo storico lascio ora l’incarico di cogliere e rielaborare l’essenziale e di offrirne la sintesi; al militante l’impegno maggiore di riflettere sull’insegnamento che da questa ne scaturisce.

Altro non ho da aggiungere in queste poche righe di «premessa»; la quale intende essere solo una risposta — amareggiata, forse, ma senza astio, né volontà polemica — a quanti, fra i miei compagni di fede politica, mi hanno «accusato» e tutt’ora mi «accusano» di disperdere energie in un lavoro che s’esaurisce — dicono — nel campo dell’accademismo puro e dell’astratta erudizione storiografica. Questa ricerca — per chi non ne avesse compresa la funzione o quantomeno gli intendimenti — vuole essere solo il punto di partenza di un processo di analisi storica (e pertanto politica), dal momento che si propone di facilitare l’accostamento alle fonti dell’anarchismo onde trarne utili suggerimenti di lotta e soprattutto di corretta impostazione metodologica, per il presente. Salvo, beninteso, rigettare come inutile zavorra l’insegnamento trasmessoci da un passato, ormai più che secolare, di lotte e di elaborazioni teoriche, per cullarci nell’infantile presunzione — come ebbe a scrivere in un’occasione Errico Malatesta — che tutta la storia abbia inizio da noi.

Non sarei obiettivo se, in aggiunta a quanto detto più sopra, non precisassi che la mia ricerca, improba per sua natura, ha anche trovato momenti altamente confortanti, negli incoraggiamenti ricevuti, come nella collaborazione seria ed efficiente di molti compagni e di altri ricercatori interessati a vedere il rapido compimento del lavoro.

Nel momento di licenziare alle stampe questo volume, non posso esimermi pertanto dal gradito dovere di esternare la mia riconoscenza a quanti, più o meno direttamente, hanno contribuito alla sua realizzazione. Nell’impossibilità di ricordare tutti singolarmente, porgo in forma collettiva il mio ringraziamento agli operatori delle biblioteche ed archivi da me visitati; e, più particolarmente, alla direzione e al personale dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma; del- l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana di Firenze; della Biblioteca Nazionale di Firenze (in particolare la dott. Clementina Rotondi); dell’Internationaal Instituut voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam (in particolare la dott. Maria Hunink, bibliotecaria dell’Istituto fino al 1974, che con ogni mezzo si è prodigata per facilitare e orientare le mie ricerche); del Centre International de Recherches sur l’Anarchisme di Ginevra. Un sentito ringraziamento vada inoltre agli amici prof. Romano Broggini di Bellinzona e prof. Rudolf Vecoli di Minneapolis, Minn., per avermi trasmesso utili indicazioni sull’emigrazione anarchica italiana nei loro Paesi; al dott. P.C. Masini, che come sempre mi è stato largo di suggerimenti e di preziose segnalazioni; al prof. Gino Cerrito di Firenze; ed ai compagni Luigi Tibiletti di Bahia Bianca (Argentina), Marie-Christine Mickhailov di Losanna, Aurora e Gemma. Failla di Carrara, per avermi fatto pervenire in dono importanti e rare collezioni di periodici anarchici.

Rinnovo infine, la mia profonda gratitudine al compagno Ugo Fortini di Signa, il cui non comune mecenatismo ha reso in larga misura possibile il compimento di quest’opera.

Ho dedicato questo lavoro alla memoria di mia Madre: era il doveroso tributo di riconoscenza a Colei che, nonostante la grave infermità che doveva in breve tempo chiuderne l’esistenza, fino all’ultimo s’illuse di poter vedere compiuta la mia opera.

Da queste pagine vada alla sua memoria il mio commosso ricordo.

Firenze, Settembre 1975

Leonardo Bettini


[1Proseguendo nelle ricerche per la stesura di questo tomo, mi sono imbattuto in un gran numero di piccole pubblicazioni, di cui ignoravo l’esistenza all’epoca in cui davo alle stampe la prima parte di questo lavoro. Di altre che avevo allora segnalato in forma frammentaria e con la semplice dicitura «non reperito», seguita dall’indicazione della fonte cui avevo attinto la notizia, mi è stato in seguito possibile rintracciare copia originale. È presumibile che analoghe sorprese riserverà anche il materiale che forma l’oggetto di questa seconda parte dell’opera. In ogni modo provvederò ad apportare tutte le necessarie integrazioni e correzioni, con la pubblicazione quanto prima di un volumetto supplementare.