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Bettini-0604

La Questione sociale

organo comunista-anarchico


Durata: 1885-1885


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo: Organo comunista-anarchico.
  • Motto: «Perché parlate di libertà? Chi è povero è schiavo».
  • Luogo di pubblicazione: Buenos Aires.
  • Tipografia: Buenos Aires, Tip. Roma, Calle Florida 297 — Tito D. Marengo e C.
  • Durata: [22 ag. 1885 (a. I, n. 1)] 4 ott. 1885 (a. I, n. 2) — 29 nov. 1885 (a. I, n. 10).
  • Periodicità: «Esce una volta per settimana».
  • Direttore: [Errico Malatesta].
  • Formato: cm. 29 × 40,5.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 3.
  • Prezzo: «Numero separato: ps. 0,10. Per Pesterò: Spese postali in più».

BA: Fondo Fabbri, n. 234. (Alla raccolta mancano in. 1, 4, 5 e 7).


Verso la fine del 1884, onde sottrarsi alla condanna emessa contro di lui dal Tribunale di Roma, Errico Malatesta abbandonava l’Italia e, dopo una breve sosta a Londra, s’imbarcava per l’Argentina. Lo accompagnavano gl’internazionalisti Francesco Pezzi e Francesco Natta, anch’essi condannati, in contumacia, per avere preso le difese del loro correligionario firmando, con altri 53 sovversivi, un manifesto di protesta contro la sentenza dei giudici romani; Cesare Agostinelli e il giovane anarchico di Aulla (La Spezia), Galileo Palla.

Poco dopo il suo arrivo nella capitale argentina, Malatesta, coadiuvato principalmente dal Natta e da Pezzi, dava vita al periodico La Questione Sociale (un foglio con lo stesso tit., aveva già diretto a Firenze, nel 1883-84), che costituì la prima pubblicazione anarchica in lingua italiana, apparsa nell’America Latina. Sec. G. Woodcock (L’Anarchia, Milano 1966, p. 306), al suo arrivo a Buenos Aires, il rivoluzionario italiano avrebbe trovato «gli inizi di un movimento il cui ispiratore era Ettore Mattei, un livornese emigrato, che nel 1884 aveva fondato un Circolo Comunista Anarchico». Ignoro su quali fonti lo storico inglese poggi tale notizia, assolutamente inesatta, dal momento che E. Mattei si era imbarcato per l’Argentina, «onde sfuggire i dolci amplessi della monarchia Sabauda», solo nell’autunno del 1885 (cf. L’Operaio (Siena), a. I, n. 11, del 16 nov. 1885, nella rubr. Notiziario; anche ib., n. 6, del 30 ag. 1885). Inesistente, almeno in quell’anno, risulta anche il sunnominato «Circolo Comunista Anarchico» (di un «Gruppo» con tale denominazione, si ha notizia solo nel 1887. Cf. scheda sq.: Il Socialista); mentre sappiamo che l’attività sovversiva bonaerense ruotava, nel 1885, attorno al «Circolo Socialista», creato dallo stesso Malatesta, come confermerà più tardi, il suo maggiore biografo (cf. L. Fabbri, Malatesta, Puebla, Pue., Méx., 1967, p. 133). Di questo Circolo — i cui locali, in Calle Piedad 601, fungevano anche da sede amministrativa del giornale — fu organo appunto La Questione Sociale, come terranno a precisare i suoi redattori, rispondendo al foglio repubblicano L’Amico del Popolo, che l’aveva apertamente definita «organo di Malatesta». Cf. Al Giornale «L’Amico del Popolo», a. I, n. 3, dell’11 ott.

Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell’iniziativa, concordi tutti sull’opportunità di dare vita a un’attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d’attuazione. L’ambiente — qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» —- della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti, poco idoneo a un genere di pubblicazione qual’è appunto il giornale che, per le sue stesse caratteristiche, richiede un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l’opuscolo che approfondisce e svolge l’idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perchè si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito» (cf. l’Avviso, pubbl., in manchette, sull’ultimo n.). Sotto questo profilo, tuttavia, e per ammissione degli stessi redattori, i risultati si rivelarono fallimentari, causa il sistematico rifiuto dell’organo repubblicano L’Amico del Popolo, di accettare il contraddittorio più volte sollecitato dagli anarchici. Vd., oltre al cit. Al Giornale «L’Amico del Popolo», gli art.: Proprietà e famiglia, a. I, n. 6, del 1 nov.; e La proprietà, a. I, n. 3, dell’11 ott., quest’ultimo riproduzione di un brano della Sociologie di Letourneau (Paris 1880, p. 415), con una postilla redazionale, che polemicamente lo dice dedicato «ai repubblicani e ai monarchici, i quali vantano la proprietà come la più antica e la più santa delle istituzioni».

Oltre agli art. di polemica coi repubblicani, l’organo bonaerense dedicò largo spazio a scritti di propaganda, fra i quali è da segnalare, in primo luogo, il lavoro di E. Malatesta, L’Anarchia, (pubblicato anonimo sui n. 2, 8 e 9, del 4 ott., 15 e 22 nov.), prima stesura dell’ormai classico capolavoro della letteratura malatestiana e che il rivoluzionario italiano si premurerà di rieditare in opuscolo, dopo il suo rientro in Europa (Londra, Bibl. dell’Associazione, 1891, pp. 59). Degna di essere rilevata, infine, è una documentata analisi su La situazione socialista nella Spagna, (n. 10, del 29 nov.); e una commossa rievocazione di Rocco Lombardo, il giovane militante, già redattore del Lavoratore di Genova, morto a Napoli il 18 sett. del precedente anno, durante l’epidemia colerica.

Circa tre mesi dopo l’inizio delle pubblicazioni, constatata l’ormai inutile funzione del giornale, dal momento che «i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabilivano, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del 23 nov., di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto, «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma comunista-anarchico in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista» (cf. Avviso, cit.).

La cessazione dell’organo anarchico, impedisce purtroppo, di seguire gli sviluppi dell’importante iniziativa partita dal «Circolo Socialista», di indire «verso la metà dell’ottantasei», il «I Congresso Intemazionale socialista in Buenos Aires». Allo scopo, il gruppo italiano aveva già nominato i propri membri per la costituzione del Comitato Centrale, nel corso di un’assemblea tenutasi verso i primi di nov.; mentre erano già state notificate imminenti riunioni da parte dei gruppi di lingua spagnuola, francese e tedesca, «per unire i loro delegati al Comitato e lavorare di conserva» (cf., sul n. 8, del 15 nov., la rubr. Cose locali). È molto probabile tuttavia, che tale progetto sia stato definitivamente accantonato, anche in conseguenza della partenza di E. Malatesta e dei suoi compagni di fede, per la Terra del Fuoco.


 


 Collegamenti agli archivi
Servizio bibliotecario nazionale: http://id.sbn.it/bid/UBO2608117
Biblioteca Franco Serantini:  http://bfsopac.org/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=37316
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam):  https://hdl.handle.net/10622/BCA57CFC-BF35-499F-9B37-A69788BC0B1E

Uscite:

  • anno 1
  • [n. 1 (1885, 22 ag.)]
  • n. 2 (1885, 4 ott.)
  • n. 3 (1885, 11 ott.)
  • n. 4
  • n. 5
  • n. 6 (1885, 1 nov.)
  • n. 7
  • n. 8 (1885, 15 nov.)
  • n. 9 (1885, 22 nov.)
  • n. 10 (1885, 29 nov.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini