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Bettini-0047

Il Riscatto

organo del Circolo Amilcare Cipriani; poi: organo socialsita; poi: organo socialista settimanale; poi: organo del circolo Amilcare Cipriani; poi: giornale settimanale


Durata: 1886-1897


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo:
    • Organo del Circolo Amilcare Cipriani.
    • Dal 5 giu. 1887 (a. I, n. 2): Organo socialista.
    • Dal 12 giu. 1887 (a. I, n. 3): Organo socialista settimanale.
    • Dal 4 genn. 1888 (a. II, n. 1) al 23-24 sett. 1889 (a. III, n. 36): Organo del Circolo Amilcare Cipriani.
    • Dal 5-6 genn. 1895 (a. X, 2ª ser., n. 1): Giornale settimanale.
  • Motto: Dal 5-6 genn. 1895 (a. X, 2ª ser., n. 1): “Solcati ancor dal fulmine pur l’avvenir siam noi”.
  • Luogo di pubblicazione: Messina.
  • Tipografia:
    • Messina, Tip. F.Ili Messina.
    • Dal 5 giu. 1887 (a. I, n. 2): Tip. Economica.
    • Dal 10-11 mag. 1889 (a. III, n. 19): Tip. Siciliana.
  • Durata:
    • 8 apr. 1886 (a. I, n. 1) — 15 nov. 1897 (a. XII, n. 17).
    • Interrompe le pubblicazioni:
      • dall’8 apr. 1886 (a. I, n. 1) al 5 giu. 1887 (a. I, n. 2);
      • dal 7-8 sett. 1887 (a. I, n. 15) al 31 ott. 1887 (a. I, n. 16);
      • dal 7-8 nov. 1891 (a. V, n. 26) all’11-12 dic. 1891 (a. V, n. 27);
      • dal 6-7 genn. 1894 (a. IX, n. 1) al 5-6 genn. 1895 (a. X, n. 1).
    • Suppl. : 25 ag. 1887; 8-9 genn. 1889; 21-22 genn. 1889; 29 genn. 1889; 20-21 mar. 1891; 16 mar. 1895 (quest’ultimo è privo di sottotitolo).
  • Periodicità:
    • Settimanale.
    • Dall’a. IV (1890): quindicinale.
  • Direttore: Giovanni Noè Curro, redattore capo.
  • Gerente:
    • Giovanni Leggio.
    • Dal 5 giu. 1887 (a. I, n. 2): Tommaso Fiore.
    • Dal 26-27 nov. 1887 (a. I, n. 18; o, forse, dal n. precedente, non reperito): Giovanni Noè, redattore responsabile.
    • Dal 9-10 febb. 1888 (a. II, n. 5): Antonio Grillo.
    • Dal 16-17 mar. 1888 (a. II, n. 8): Giovanni Noè.
    • Dal 14-15 ott. 1891 (a. V, n. 24): Giuseppe Calapai.
    • Dall’11-12 dic. 1891 (a. V, n. 27): G. Leggio.
    • Dal 5-6 genn. 1895 (a. X, n. 1): Francesco Bruno.
    • Dal n. di suppl. del 16 mar. 1895: Stefano Rustica.
    • Dal 7 ott. 1896 (a. XI, n. 24): Rosario Allegra, redattore responsabile.
    • Dal 16 genn. 1897 (a. XII, n. 1): Giuseppe Bruno.
    • Dal 1 lug. 1897 (a. XII, n. 13): Giuseppe Calapai.
  • Formato: cm. 32,2 × 46,4.
    • Dal 5 giu. 1887 (a. I, n. 2): cm. 30,4 × 42.
    • Dal 4-5 genn. 1892 (a. VI, n. 1): cm. 30,5 × 41,7.
    • Dal 4-5 genn. 1893 (a. VII, n. 1): cm. 32 × 44,8.
    • Dal 29-30 sett. 1893 (a. VIII, n. 23): cm. 30,7 × 41,8.
    • Dal 28 genn. 1895 (a. X, n. 2; o, forse, dal n. precedente, non reperito): cm. 30 × 41,5.
  • Pagine:
    • 4.
    • Escono a 2 p. i n.: 3 dell’a. II; 4, 5, 8, 10 e 14 dell’a. III; oltre i n. di supplemento, ad eccezione di quello del 16 mar. 1895.
    • Esce a 6 p. il n. del 1 genn. 1897.

FN: Gi. 1. 449. La collezione non mi è stata accessibile, in quanto risulta mancante “per alluvione”. La scheda ricalca quella fornita da G. Cerrito in I Periodici di Messina. Bibliografia e storia, Milano, 1961, p. 24 sqq..

MF: P.i. b 172,104. (Possiede il n. 1, a. I, 8 apr. 1886).


 


Responsabile: Gaetano Toscano (sul SBN).

da Cerrito Gino, I periodici di Messina…, p. 24-33:

Alla Federazione provinciale operaia, promossa dalle varie frazioni repubblicane di Messina (cfr. L’Unione democratica cit.), aveva fatto seguito, nel corso del 1882, la costituzione dell’Associazione radicale, alla quale avevano aderito i membri della disciolta Unione democratica. « La vita sociale moderna offre un contrasto abbastanza grave. […] — scriveva L’Indipendente, enunciando il programma dell’Associazione radicale di cui sarebbe stato l’organo ufficiale (L’Indipendente, « Giornale politico-sociale-amministrativo », Messina, 6 ag. 1882 (a. I, n. 1) — 22 giu. 1887 (a. VI, n. 16). Per l’art. cit. vedi: 13 ag. 1882 (a. I, n. 2): «Necessità di riforme») — Da un lato il Capitalista, che spadroneggia, dall’altro la classe dei lavoratori che umilmente serve e languisce nella miseria. E che cosa è l’Internazionale se non la rivelazione più evidente di fatti economici, che attendono una pronta risoluzione? Ed è necessità che questa risoluzione si dia, prima che questi paria della società moderna non si levino per distruggere tutti quei più sacri vincoli sociali, che sono il fondamento primo della prosperità della nostra specie ».

Quelle formali divergenze che avevano tenuti divisi gli uomini della sinistra democratica, erano ormai superate da una prepotente esigenza di lotta unitaria contro il trasformismo e l’immoralità, contro il privilegio, contro l’ingiustizia sociale. La riappacificazione della media borghesia, ieri sconvolta dall’adesione di alcuni suoi membri all’Associazione Internazionale dei Lavoratori, avrebbe fra l’altro contribuito ad evitare che i « paria della società moderna si levino per distruggere tutti quei più sacri vincoli sociali, che sono il fondamento primo della prosperità della nostra specie». I programmi, quindi, erano diventati il programma: giacché quell’aggettivo che ieri era sinonimo di socializzazione ed eguaglianza, rivoluzione e libertà, aveva assunto un significato nuovo, che gli stessi repubblicani moderati accettavano. I radicali — scriveva sempre L’Indipendente (6 ag. 1882, a. I, n. 2: art. cit.) — cominciano a rendersi conto che le idee socialiste non sono impossibili a realizzarsi. Essi sentono l’esigenza di leggi che riformino i tributi, aboliscano le tasse sui consumi necessari ed aumentino quelle sui generi voluttuari, istituiscano la imposta progressiva sul patrimonio, fondino stabilimenti di lavoro, regolino i rapporti fra capitale e lavoro, limitino le ore lavorative, aprano scuole professionali ed istituti di beneficenza, limitino il diritto di proprietà, secondo i bisogni della società. Questi i temi che il radicalismo messinese affrontava con impegno, dopo l’allargamento del suffragio del 1882. I mezzi, perché il proletariato conquistasse un avvenire di giustizia e di libertà, erano l’associazionismo, il mutuo soccorso e la istruzione, la conquista dei pubblici poteri.

Questa propaganda formalmente rivoluzionaria, ma legalitaria nella sostanza, condotta per vari anni, mentre contribuì notevolmente a diffondere le idee operaie socialisteggianti ed a moltiplicare le società operaie a carattere democratico, provocò una reazione anarchicheggiante in un gruppo di giovani radicali messinesi, ammaliati dalla leggendaria personalità di Amilcare Cipriani. « Finché avremo vita — scrivevano i membri del « Circolo socialista-anarchico Amilcare Cipriani », costituito nel gennaio 1886 —, pur di conseguire ciò che ora forma il nostro ideale, lotteremo, lotteremo senza mai pencolare о retrocedere alla forza che ci potrà essere opposta da coloro che, avendo l’anima di fango, sono ligi allo stato attuale delle cose. Lottando non diremo ‘Avanti Savoia’; ma ‘Avanti il Popolo’, questo popolo che vive di pan nero e veste di cenci per satollare i propri tiranni » (Il Riscatto, 8 apr. 1886, a. I, n. 1 : «Programma»).

Lo scioglimento del Circolo avvenuto in seguito al sequestro del primo numero del Riscatto (cfr. 26-27 nov. 1887, a. I, n. 18: S. Celesti, «Processo»), non determinò lo sbandamento dei pochi affiliati, i quali, il 5 giugno dell’anno seguente, riuscirono a riprendere le pubblicazioni del periodico. « Il Riscatto, lo abbiamo già annunziato e lo ripetiamo senza esitare, si informerà alle idee del socialismo rivoluzionario. Noi propugneremo per il trionfo delle idee socialiste rivoluzionarie, tanto nell’ordine religioso, come nel politico e nell’economico […] », sosteneva la redazione, in un articolo-programma (5 giu. 1887, a. I, n. 2) meno vago di quello pubblicato nel primo numero del settimanale. Sebbene in forma imprecisa, il Circolo enunciava i principi basilari dell’anarchismo: la lotta contro lo stato, il capitalismo e la religione; la sfiducia nel sistema rappresentativo; la esigenza dell’assoluta libertà di stampa, di propaganda e d’associazione; ed affermava l’inscindibilità del binomio libertà-eguaglianza. A meglio chiarire il programma abbracciato, il Riscatto pubblicava in seguito tre « pezzi » di particolare valore: il programma comunista-anarchico, firmato da Girolamo Sudiero, Nicolò Converti e Gaetano Grassi, (apparso per la prima volta nel settimanale Lo Schiavo di Nizza) al quale la redazione del foglio messinese dava la sua adesione incondizionata (17-18 lug. 1887, a. I, n. 8); un lungo articolo di F. S. Merlino (21-22 dic. 1887, a. I. n. 21; 16-17 genn. 1888, a. II, n. 3; 9-10 febb. 1888, a. II, n. 5: «Dell’Anarchia. О donde veniamo e dove andiamo!»)-, i «Principi socialisti-anarchici», probabilmente elaborati dai membri dello stesso Circolo messinese, nel periodo della loro maggiore adesione all’attività del locale Fascio dei Lavoratori (14-15 lug. 1892, a. VI, n. 17).

Praticamente però — salvo i mesi in cui gli anarchici messinesi partecipavano alla organizzazione operaia dei Fasci, promossa da Nicolò Petrina —la vita del Circolo scorreva stenta e povera d’imprevisti, giacché le teorie che esso cercava di diffondere, mediante il suo organo di propaganda, avevano presa particolare sull’elemento studentesco e solo di riflesso ed in modo superficiale ed irrilevante sui lavoratori. Il Riscatto, in sostanza, preferiva la teoria e l’accademia alla reale considerazione del problema della emancipazione proletaria nei suoi aspetti particolari ed attuali, oltre che in quello generale e futuro. Sono importanti, per una sufficiente comprensione dell’anarchismo professato dal Circolo Amilcare Cipriani, i seguenti articoli, per lo più redazionali, relativi alla prima serie del periodico. In generale, sull’ideologia anarchica: «Il nostro credo. Che cosa è l’anarchia?» (25-26 mar. 1888, a. II, n. 10); «Rivoluzione!» (29-30 apr. 1888, a. II, n. 14); Assissac, «Perché siamo anarchici» (24-25 apr. 1889, a. III, n. 17); «Impossibile?» (14-15 lug. 1890, a. IV, n. 21). In particolare, contro la politica coloniale governativa e contro il militarismo: appello agli operai (5 giu. 1887, a. I, n. 2); appello per la costituzione di sezioni antimilitariste in Sicilia (9-10 genn.1888, a. II, n. 1); Niger, «Militarismo» (16-17 dic. 1889, a. III, n. 46); Eulo, «Viva il militarismo» (17-18 lug. 1891, a. V, n. 18). Sul problema religioso: Prometeo, «Ateismo e progresso» (a puntate dal 5 giu. 1887, a. I, n. 2 al 9-10 genn. 1888, a. II, n. 2). Sul capitalismo: «L’inutilità dei capitalisti» (a puntate dal 16 ag. 1888, a. II, n. 26 al 23-24 ag. 1888, a. II, n. 27). Sul problema della famiglia e dell’amore libero: cfr. 25-26 mar. 1889, a. III, n. 14 e 24-25 apr. 1889, a. III, n. 17.

L’insufficienza ideologica che si rileva negli scritti segnalati, testimonia la immaturità della redazione del Riscatto, formata da Pasquale Ali, Giovanni Noè, «impiegato giornaliero», e dagli studenti universitari Giulio Cadosh, Antonio Corica, Giovanni Lombardo, Giovanni Pirri, Alfredo Saija e Francesco Zappalà. Ad aggravare il disorientamento del Circolo contribuivano certamente le interminabili polemiche contro i socialisti « autoritari », che caratterizzavano la maggior parte dei gruppi anarchici del periodo e nelle quali il Riscatto si trovava impegnato (cfr. 12 giu. 1887, a. I, n. 3: la requisitoria contro l’оn. Costa, «il vigliacco disertore del partito socialista, l’infame ambizioso che ha tradito la sua bandiera per la medaglia di deputato»; 6-7 giu. 1888, a. II, n. 15: «F. S. Merlino ai compagni del Riscatto», lettera datata Londra, 28 nov. 1888; 19-20 sett. 1890, a. IV, n. 26: F. S. Merlino, «Un congresso in vista», articolo contro la ventilata esclusione degli anarchici da un eventuale congresso socialista, seguito da una postilla redazionale; 18-19 mag. 1892, a. VI, n. 12: «Legalitari e rivoluzionari»; 6-7 mag. 1893, a. VII, n. 10: «Influenza dell’ambiente»).

Ma se la propaganda svolta non riusciva a rafforzare il gruppo con nuovi aderenti, le persecuzioni della P. S. e della Magistratura contro i redattori del Riscatto, le minacce ai tipografi che lo stampavano ed agli strilloni che lo vendevano (cfr. 12 giu. 1887, a. I, n. 3 e sgg.), facevano guadagnare agli anarchici messinesi le simpatie dell’elemento operaio e radicale, particolarmente sensibile contro l’autorità costituita. In sostanza, i provvedimenti adottati contro il redattore capo ed il gerente responsabile del periodico e di molti processi imbastiti, che terminavano generalmente con il solito verdetto d’innocenza (estese relazioni dei processi per reato di stampa subiti dal Noè sono pubblicati nelle colonne del Riscatto. Cfr., per es. : 26-27 nov. 1887, a. I, n. 18; 17-18 apr. 1888, a. II, n. 12; 16-17 mar. 1892, a. VI, n. 7), creavano intorno ai soci del Circolo quell’aureola di vittime-eroi, tanto favorevolmente vista dalla popolazione, quanto più era elogiata nei processi ed in tutti gli ambienti politici cittadini la inattaccabile onestà e la fierezza del Noe, che era il capo morale del movimento.

Allorché nel marzo del 1888 Nicola Petrina, fondatore e direttore del settimanale socialista rivoluzionario II Vespro, iniziava una serie di conferenze educative tendenti alla costituzione di una efficiente organizzazione operaia,Giovanni Noè, trascinato da quell’esempio, denunciava nel Riscatto la stasi del movimento anarchico, riscontrando la causa principale della crisi « nell’isolamento nel quale gli anarchici si sono trovati nella fase attuale del movimento », e riconoscendo altresì la validità del principio dialettico, secondo il quale « perché un sentimento divenga passione bisogna ch’esso ritragga il nutrimento dalla lotta di ogni giorno […] » (8-9 apr. 1888, a. II, n. 11 : «Che fare?»). Con questo articolo il Riscatto sospendeva le polemiche ideologiche, affiancandosi al Vespro e favorendone il programma.

Per alcuni mesi, le pagine del settimanale furono particolarmente ricche di comunicati delle S. O. della provincia, di notizie ed articoli sui problemi economici locali, di appelli agli operai perché formassero una organizzazione di classe. Proprio in questo periodo di intensa attività, da parte dei gruppi socialisti che si riunivano attorno al Riscatto ed al Vespro, nacque a Messina il primo Fascio dei Lavoratori.

L’accordo fra i due gruppi fini quando il Riscatto, raccogliendo le calunnie diffuse contro il Petrina dalla borghesia cittadina, lanciava contro di lui accuse gravissime (cfr. 4-5 febb. 1889, a. III, n. 7 e sgg.: «Giù la maschera»). Seguiva l’allontanamento del gruppo del Riscatto dall’attività del Fascio e quindi la ricaduta nel nullismo parolaio dei membri del Circolo Amilcare Cipriani. La redazione del periodico, cioè, continuava la pubblicazione dei soliti articoli di propaganda ideologica e dei soliti sterili appelli organizzativi ai lavoratori, senza riuscire, in pratica, ad impregnare il movimento operaio delle dottrine anarchiche (cfr. specialmente; 18-19 mar. 1889, a. III, n. 13: G. Noe, «La Comune di Parigi», appello agli operai; 1-2 apr. 1890, a. IV, n. 10: «Appello agli operai della città e provincia di Messina»: 5-6 mar. 1891, a. V, n. 7 : «Operai, venite a noi!»).

Un altro aspetto, ancor più caratteristico, della superficialità ideologica del gruppo anarchico messinese si riferisce all’ambigua posizione del Riscatto di fronte al problema elettorale. Rispondendo ad un partigiano della partecipazione alle lotte elettorali amministrative, i redattori del foglio sostenevano che tale partecipazione non avrebbe giovato alla « rivoluzione sociale », ma avrebbe anzi sfibrato «gli animi più ribelli e più convinti». D’altra parte proseguivano : « In un solo caso, secondo noi, sarebbe utile alla causa del proletariato la partecipazione diretta delle classi lavoratrici alle lotte elettorali, quando cioè gli operai о meglio le associazioni operaie di un Comune, siano organizzate e disciplinate in maniera tale, da non poter servire, col loro voto, di sgabello alle ambizioni di affaristi […] ma possano, invece, [fare] rappresentare e discutere i loro interessi nell’amministrazione del Comune dagli operai scelti da loro stessi […]. Ma questo caso, per non dire impossibile è rarissimo» (26-27 ag. 1889, a. III, n. 33: «Corrispondenza da Trapani», seguita da una postilla della redazione). Qualche mese dopo, la stessa redazione scriveva: « comunisti-anarchici e conseguentemente poco о nulla credenti nell’efficacia dei mezzi legali in genere e delle elezioni inispecie, avevamo deciso di non occuparci affatto delle imminenti elezioni amministrative » ; ma ritenendo che fosse un impegno d’onore combattere la civica amministrazione Cianciolo, metteva le colonne del foglio a disposizione della lista della concentrazione fra radicali e liberali, contro il blocco clerico-moderato (10-11 ott. 1889, a. III, n. 38; 22-23 ott. 1889, a. III, n. 40; 6-7 nov. 1889, a. III, n. 42: «Elettori!» La posizione del Circolo durante le elezioni parziali amministrative del 1887 era stata identica; cfr. infatti: 28-29 ag. 1887, a. I, n. 14 e sg.). Alla notizia poi che i « reazionari »erano stati battuti in diverse circoscrizioni, gli anarchici messinesi esclamavano : « Che sarebbe dunque se il nostro partito, abbastanza potente, scendesse in campo e si servisse dei mezzi che attualmente si offrono? Se le migliaia di contadini e di operai manifestassero all’urna il loro volere? Quando il sospirato giorno in cui la legge darà diritto a tutti i contribuenti di far pesare il proprio volere sui destini del paese che nutriscono col loro sangue sarà venuto, allora si scenderà in lizza, e la lotta sarà decisiva, la vittoria sicura. Ma se quel giorno dovesse tardare metteremmo da parte la scheda ed useremmo altri mezzi » (6-7 nov. 1889, a. III, n. 42). Tale precisa affermazione non significava ancora la rinunzia all’astensionismo anarchico: giacché poco dopo la stessa redazione, mentre annunciava entusiasta che il presidente della S. O. di Castroreale era stato eletto consigliere comunale, con i voti dei soci di quel sodalizio (18-19 nov. 1889, a. III, n. 43), chiariva come le lotte elettorali e lo stesso suffragio universale, auspicato in precedenza, fossero una « mistificazione » : perché «l’emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi ». E, rivolgendosi agli operai, concludeva: se «volete prendere parte a queste lotte, fatelo pure ma in nome vostro, colle vostre forze, coi vostri ideali » (18-19 nov. 1889, a. III, n. 43: G. Noè, «Chi ha vinto?»). Le stesse ragioni morali per cui il Riscatto, nelle elezioni amministrative del 1889, aveva parteggiato per i radicali, giustificavano infine il proposito della redazione di partecipare alle elezioni politiche del novembre 1890, per sostenere i nomi dell’avv. Ludovico Fulci, radicale; ing. Antonino De Leo, repubblicano-socialista; Matteo Renato Imbriani Poerio e Andrea Costa (1-2 nov. 1890, a. IV, n. 30 e sgg.: «I nostri candidati»).

Sempre per le medesime ragioni morali, nel giugno 1893, il Fascio dei Lavoratori di Messina poneva la candidatura di Giovanni Noè, Nicola Petrina ed altri dirigenti del sodalizio operaio. Alla notizia della decisione adottata dai lavoratori, il Noè declinava « con lettera pubblica la candidatura […] a Consigliere comunale», per motivi di carattere ideologico (24-25 lug. 1893, a. VIII, n. 18: «Giovanni Noè agli elettori»). Conosciuto poi l’esito delle elezioni, il redattore capo del Riscatto rendeva nota ai lavoratori la sua commozione per la « dimostrazione di affetto e di fiducia di cui mi avete voluto onorare », e dichiarava che avrebbe accettato il mandato per potere dimostrare « che la natura stessa delle istituzioni da una parte, la perversità degli uomini dall’altra sono ostacolo insormontabile a che la lotta pel conseguimento dei nostri ideali in misura anco minima sene avvantaggi. Nulla quindi sperate dalla mia presenza in Consiglio comunale: la mia voce unita a quella di qualche altro compagno varrà in Consiglio a ricordare e proclamare che i vostri diritti giacciono conculcati: a rivendicare, un [sic, per « ma »], solo per questa via non ci riusciremo. E quando vedrete che l’opera dei vostri rappresentanti, non ostante lo zelo posto nella lotta, riuscirà assolutamente vana e risolverassi in un inutile spreco di forze, allora, in tutti voi, compagni carissimi, si formerà salda la convinzione che valersi dei mezzi legali in genere e vincere le battaglie elettorali in ispecie a nulla approda, ma che a mezzi più radicali e più efficaci e di tutt’altra natura è uopo ricorrere». (Cfr. l’art. cit. apparso nel n. 18 del 24-25 lug.1893).

Durante questa prima fase « socialista-anarchica », che va dal 1886-87 al gennaio 1894, collaborarono al periodico: Mario Aldisio Sammito, Assissac (pseud. di un anarchico trapanese), A. Berenini, Giovanni Bergamasco, Luisa Carminati, Salvatore Celesti, Angelo Ciccarelli, Amilcare Cipriani, Raffaele Coniglio, Luigi Damiani, Matteo De Domenico, Giuseppe De Felice Giuffrida, P. Galiani, M. Ilari, Francesco Lo Sardo, Francesco Saverio Merlino, Carlo Monticelli, Paolo Mulfari, Cassio Neri, Osvaldo Pais, Nicola Petrina, Caio Renzetti, Costantino Silvani, Salvatore Visalli, F. Zuccarello Velis, G. Zuccaro.

Sono importanti, oltre quelli citati, i seguenti scritti: «Spartaco, Il Comune», commemorazione di M. Bakunin (12 giu. 1887, a. I, n. 3); «Carlo Cafiero», breve biografia (con quest’articolo il periodico bandiva una sottoscrizione pro-Cafiero, a nome di un comitato di anarchici bolognesi; 10 lug. 1887, a. I, n. 7): A. Cipriani, «18 marzo», segue la cronaca della permanenza a Messina del Cipriani (20-21 mar. 1891, n. di supplemento); breve autobiografia di N. Petrina (23-24 ag. 1888, a. II, n. 27, 2a ed.); «Ai gloriosi martiri di Chicago» (29-30 nov. 1888, a. II, n. 39); C. Monticelli, «La miseria dei lavoratori» (15-16 apr. 1891, a. V, n. 10); «La Comune di Parigi»: dopo l’art. pubblica il proclama indirizzato dalla Comune ai lavoratori della campagna, il 18 mar.1871 (28-29 mar. 1892, a. VI, n. 8); C. Monticelli, «La proprietà» (18-19 ott.1892, a. VI, n. 25); C. Monticelli, «La libertà» (11-12 nov. 1892, a. VI, n. 27); F. S. Merlino, «Il salariato» (21-22 nov. 1892, a. VI, n. 29). Si segnalano altresì i seguenti scritti, riprodotti da altre pubblicazioni: brani del programma della « Alleanza » del Bakunin (12 giu. 1887, a. I, n. 3); P. Kropotkin, «Gli scioperi» (1-2 nov. 1890, a. IV, n. 30); P. Gori, «La patria», versi (22-23 ag. 1892, a. VI, n. 20); C. Treves, «Ora ed allora», sul Primo Maggio (6-7 mag. 1893, a. VII, n. 10).

Di scarso interesse sono i retorici scritti contro il governo, pubblicati specialmente nel corso del 1893. Si segnalano invece, per il loro valore, i molti articoli contro la locale amministrazione, apparsi nel 1893; le sottoscrizioni bandite dal Riscatto e le cronache delle S. O. e di numerosi circoli anarchici della Sicilia e del continente; le corrispondenze ricevute dalla provincia di Messina, da Catania, Giarre, Linguaglossa, Palermo, Trapani, Marsala, Reggio C., Melito, Scilla, Tropea, Villa S. Giovanni, Napoli, Siena, Lugo, Roma,Bologna, Livorno, Milano e dalle « isole » di Lipari, Ventotene e Pantelleria.

Dopo i noti avvenimenti del 1894, il Riscatto iniziava la « seconda serie » il 5-6 gennaio 1895 (a. X, n. 1), come organo del Circolo di Studi Sociali messinese, fondato da Giovanni Noè e dalla maggior parte dei vecchi membri del gruppo socialista-anarchico Amilcare Cipriani. L’ideologia anarchica,precedentemente professata dalla redazione, ma mai perfettamente compresa, appariva ormai superata nella chiara posizione assunta dal periodico rispetto al problema politico-elettorale. « Votare per i candidati socialisti — scriveva il Riscattosignifica protestare contro tutte le ingiustizie e le violenze sociali, significa affermare il diritto del lavoro, il diritto dell’esistenza: significa invocare e preparare l’avvento della giustizia e del benessere economico » (25 mag. 1895, a. X, n. 9. Cfr. altresì: 20 mag. 1895, a. X, n. 8 e sgg. : «I nostri candidati»).

Le diverse e contrastanti posizioni dei due gruppi socialisti messinesi, cioè del Circolo di Studi Sociali e del Circolo Elettorale Socialista — costituito quest’ultimo da Nicola Petrina —, rispetto ai candidati da sostenere, producevano per il Partito effetti ancor più disastrosi di quelli causati dal dissidio Petrina-Noé nel 1889. Accusato di tradimento dei principi rivoluzionari ed astensionisti, il Noé ribadiva, in un lungo articolo redazionale, la sua fede «anarchico-evoluzionista» (sic!): giustificata, a suo dire, dal fatto che « oggi quasi tutti gli anarchici ritenendo che tutti i mezzi son buoni per la propaganda, accettano anco come mezzo, in date circostanze di tempo e di luogo, la conquista dei pubblici poteri ». E per dare maggiore forza alla gratuita affermazione, si scagliava contro l’anarchismo « dei Ravacholl e dei degenerati о dei delinquenti volgari che intendono coprire la loro cattiva merce con la bandiera anarchica» (26 apr. 1895. a. X, n. 5: «Ai Pagliacci», cioè al settimanale I Pagliacci. Per la lista amministrativa presentata dal Circolo di Studi Sociali nel giugno 1895, cfr. 26 giugno 1895, a. X, n. 12: «Elettori»). In altro articolo, apparso nel maggio 1896, in seguito ad accuse di opportunismo politico mossegli dal Petrina, Giovanni Noè precisava: « coll’esperienza di tutti i giorni cominciai a capire che anche lì [al Consiglio comunale] un uomo onesto e disinteressato animato da principi santi può rendersi utile al partito e al paese […]. Da allora, e molto prima delle leggi eccezionali, ho scritto e ripetuto sempre che la scheda elettorale è uno dei tanti mezzi con cui il popolo deve provvedere alla propria rivendicazione economica, politica e morale, uno dei tanti non l’unico, perché ho sempre ritenuto e ritengo che la questione sociale non sarà risolta colle sole schede elettorali: tutt’altro! » (9 mag. 1896, a. XI, n. 13: «A Nicola Petrina»).

Il giorno 12 febbraio 1896 (a. XI, n. 4), la redazione del Riscatto comunicava ai lettori che il Circolo di Studi Sociali era diventato « sezione » del Partito socialista italiano, con il nome di Federazione socialista messinese. Ma già prima di allora, l’adesione sostanziale del Circolo al programma del Partito socialista era stata resa nota dalla pubblicazione del programma minimo del Partito stesso, avvenuta nel giugno 1895 (26 giu. 1895, a. X, n. 12 e sg.), e dai nomi di Filippo Turati, Nicola Barbato e Alba Hòrdenling, che il periodico annoverava fra i suoi collaboratori (cfr. di costoro: 26 apr. 1895, a. X, n. 5: F. Turati, «Redenzione»; 5 mag. 1895, a. X, n. 6: N. Barbato, «Il Socialismo non è un’utopia»; 16 nov. 1895, a. X, n. 25: A. Hördenling, «Militarismo e lavoro»).

Di rilevante interesse sono gli articoli sulla corruzione della pubblica amministrazione e sui vari problemi cittadini, apparsi nei numeri della « seconda serie » e specialmente nel corso del 1895, e le notizie riguardanti la rinascita socialista nella provincia di Messina (cfr. particolarmente: 20 mag. 1895, a. X, n. 8: «Risveglio socialista nella nostra provincia»). Si segnalano altresì i seguenti scritti di vario valore: «La guerra in Africa» (26 genn. 1896, a. XI, n. 2); «Amnistia ed arbitri», contro gli abusi commessi dal Crispi nel 1894 (19 mar. 1896, a. XI, n. 7); «A Nicola Petrina»: l’articolo prova che il dissidio fra i due gruppi socialisti messinesi si fondava effettivamente sul contrasto personale fra il Petrina ed il Noè (25 apr. 1896, a. XI, n. 12); E. De Amicis, «Il socialismo in famiglia» (25 apr. 1896, a. XI, n. 12); «Congresso nazionale del Partito socialista italiano - Firenze, 11-13 luglio 1896», ordine del giorno enorme per la partecipazione (2 lug. 1896, a. XI, n. 17); «Il Congresso nazionale», resoconto (16 lug. 1896, a. XI, n. 18); «Il credo dei socialisti» (16 genn.1897, a. XII, n. 1); «Programma minimo del Partito socialista» (16 mar. 1897, a. XII, n. 5); «Operai e contadini, organizzatevi» (1 lug. 1897, a. XII, n. 13).Particolarmente degni di rilievo sono i n. 4 e sgg. del marzo 1897 (14 mar.1897, a. XII, n. 4 e sgg.), che trattano della candidatura politica di Giovanni Noè, nel primo collegio della città, in nome della Federazione socialista messinese.

G. Cerrito, «Il processo di formazione e lo sviluppo dei Fasci dei Lavoratori nella provincia di. Messina», in Movimento operaio, a. VI (1954), n. 6, p. 951-1006, passim.

[Altra collocazione del giornale:]

  • Messina, Bibl. del Gabinetto di Lettura. (La raccolta va dall’1-2 febb. 1893, a. VII, n. 3 al 5-6 genn. 1894, a. IX, n. 1 (1ª ed.); mancano i n. 21, 24 e 30 del 1893).
  • Firenze, Bibl. Nazionale, Gi. I, 449. (Alla collezione mancano i seguenti n.: I, 13, 17 (1ª e 2ª ed.) e 19 dell’a. I; 20 (1ª ed.), 31 e 33 (1ª ed.) dell’a. II; suppl. del 21-22 genn. 1889 (1ª e 2ª ed.), 12 (1ª ed.), 13 (1ª ed.), 21 (1ª ed.), 23 e 30 dell’a. III; 11, 13, 14, 19, 20, 24, 29, 32 e 33 dell’a. IV; 6 e 23 dell’а. V; 9 e 18 dell’a. VI; 21, 24, 27 e 28 dell’a. VIII; 1 (1ª ed.) dell’a. IX; 1, 8 (1ª ed.), 12, 19 e 21 dell’a. X; 8, 23 e 26 dell’a. XI; 11 dell’a. XII).
  • Milano, Bibl. G. G. Feltrinelli. (Possiede il solo 1° n. dell’8 aprile 1886).
 Collegamenti agli archivi
Servizio bibliotecario nazionale: http://id.sbn.it/bid/TO01528936
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam): https://hdl.handle.net/10622/8F9EF86E-2277-4A94-B740-320F532CCEC5

Uscite:

  • anno 1
  • n. 1 (1886, 8 apr.)
  • interruzione
  • n. 2 (1887, 5 giu.)
  • n. 3 (1887, 12 giu.)
  • n. 4
  • n. 5
  • n. 6
  • n. 7 (1887, 10 lug.)
  • n. 8 (1887, 17-18 lug.)
  • n. 9
  • n. 10
  • n. 11
  • n. 12
  • n. 13
  • n. 14 (1887, 28-29 ag.)
  • suppl. (1887, 25 ag.)
  • n. 15 (1887, 7-8 sett.)
  • interruzione
  • n. 16 (1887, 31 ott.)
  • n. 17
  • n. 18 (1887, 26-27 nov.)
  • n. 19
  • n. 20
  • n. 21 (1887, 21-22 dic.)
  • anno 2
  • n. 1 (1888, 4 [o 9-10] genn.)
  • n. 2 (1888, 9-10 genn.)
  • n. 3 (1888, 9-10 febb. [o genn.])
  • n. 4
  • n. 5 (1888, 9-10 febb.)
  • n. 6
  • n. 7
  • n. 8 (1888, 16-17 mar.)
  • n. 9
  • n. 10 (1888, 25-26 mar.)
  • n. 11 (1888, 8-9 apr.)
  • n. 12 (1888, 17-18 apr.)
  • n. 13
  • n. 14 (1888, 29-30 apr.)
  • n. 15 (1888, 6-7 giu.)
  • n. 16
  • n. 17
  • n. 18
  • n. 19
  • n. 20
  • n. 21
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  • n. 23
  • n. 24
  • n. 25
  • n. 26 (1888, 16 ag.)
  • n. 27 (1888, 23-24 ag.)
  • n. 28
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  • n. 39 (1888, 29-30 nov.)
  • n. 40
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  • n. 45
  • …?
  • anno 3
  • suppl. (1889, 8-9 genn.)
  • n. 1
  • n. 2
  • suppl. (1889, 21-22 genn.)
  • n. 3
  • suppl. (1889, 29 genn.)
  • n. 4
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  • n. 14 (1889, 25-26 mar.)
  • n. 15
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  • n. 18
  • n. 19 (1889, 10-11 mag.)
  • n. 20
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  • n. 37
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  • n. 39
  • n. 40 (1889, 22-23 ott.)
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  • n. 44
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  • n. 26 (1890, 19-20 sett.)
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  • n. 30 (1890, 1-2 nov.)
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  • anno 5
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  • n. 7 (1891, 5-6 mar.)
  • n. 8
  • suppl. (1891, 21-21 mar.)
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  • n. 10 (1891, 15-16 apr.)
  • n. 11
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  • interruzione
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  • …?
  • anno 6
  • n. 1 (1892, 4-5 genn.)
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  • n. 4
  • n. 5
  • n. 6
  • n. 7
  • n. 8 (1892, 28-29 mar.)
  • n. 9
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  • n. 11
  • n. 12 (1892, 18-19 mag.)
  • n. 13
  • n. 14
  • n. 15
  • n. 16
  • n. 17 (1892, 14-15 lug.)
  • n. 18
  • suppl. al n. 18
  • n. 19
  • n. 20 (1892, 22-23 ag.)
  • n. 21
  • n. 22
  • n. 23
  • n. 24
  • n. 25 (1892, 18-19 ott.)
  • n. 26
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  • n. 28
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  • …?
  • anno 7
  • n. 1 (1893, 4-5 genn.)
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  • n. 19
  • n. 20
  • n. 21
  • n. 22
  • n. 23 (1893, 29-30 sett.) a8!
  • n. 24
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  • n. 1 (1894, 6-7 genn.) [1a ed.: 5-6 genn.?]
  • n. 2
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  • n. 45
  • anno 10, 2a ser.
  • n. 1 (1895, 5-6 genn.)
  • n. 2 (1895, 28 genn.)
  • n. 3
  • n. 4
  • n. 5 (1895, 26 apr.)
  • n. 6 (1895, 5 mag.)
  • n. 7
  • n. 8 (1895, 20 mag.)
  • suppl. (1895, 16 mar.)
  • n. 9 (1895, 25 mag.)
  • n. 10
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  • n. 12 (1895, 26 giu.)
  • n. 13
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  • n. 24
  • n. 25 (1895, 16 nov.)
  • n. 26
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  • n. 42
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  • n. 1
  • n. 2 (1896, 26 genn.)
  • n. 3
  • n. 4 (1896, 12 febb.)
  • n. 5
  • n. 6
  • n. 7 (1896, 19 mar.)
  • n. 8
  • n. 9
  • n. 10
  • n. 11
  • n. 12 (1896, 25 apr.)
  • n. 13 (1896, 9 mag.)
  • n. 14
  • n. 15
  • n. 16
  • n. 17 (1896, 2 lug.)
  • n. 18 (1896, 16 lug.)
  • n. 19
  • n. 20
  • n. 21
  • n. 22
  • n. 23
  • n. 24 (1896, 7 ott.)
  • n. 25
  • n. 26
  • n. 27
  • n. 28
  • n. 29
  • n. 30
  • n. 31
  • n. 32
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  • n. 36
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  • n. 38
  • n. 39
  • n. 40
  • n. 41
  • n. 42
  • n. 43
  • n. 44
  • n. 45
  • anno 12
  • n. 1 (1897, 16 genn.), 6 p.
  • n. 2
  • n. 3
  • n. 4 (1897, 14 mar.)
  • n. 5 (1897, 16 mar.)
  • n. 6
  • n. 7
  • n. 8
  • n. 9
  • n. 10
  • n. 11
  • n. 12
  • n. 13 (1897, 1 lug.)
  • n. 14
  • n. 15
  • n. 16
  • n. 17 (1897, 15 nov.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Gino Cerrito, Leonardo Bettini


Parole chiave della scheda

(tra parentesi, il n. di occorrenze)