- Sottotitolo: Giornale anarchico.
- Luogo di pubblicazione: Milano.
- Tipografia: Milano, Tip. E. Zerboni.
- Durata: 3 ag. 1917 (a. I, n. 1) — 1 nov. 1917 (a. 1 n. 14).
- Periodicità: Settimanale.
- Gerente: Giuseppe Invernizzi.
- Formato: cm. 35 × 50.
- Pagine:
- 4.
- Escono a 2 p. i n. 4, 5, 7, 9, 11 e 13.
- Colonne: 4.
MN: Giorn. M. 104/3.
FN: G.
BA: Fondo Fabbri, n. 146.
Sp. C.: Per. locali R. 8. 11. 17. (Rilegato con Il Libertario (La Spezia), vol. III. Alla raccolta mancano in.: 1,5, 12 e 14).
Il 30 mag. 1917, Il Libertario di La Spezia venne soppresso, “fino a nuovo ordine”, per disposizione del Ministero della Marina e del Ministero degli Interni. Cf. Il Libertario, 20 febb. 1919. Come risulta da una “Comunicazione del Ministero degli Interni. Direzione Generale della P. S.”, del 16 giu. 1917 (AS di Genova, Carte della Prefettura, 336; ora in G. Bianco e C. Costantini, in Volontà (Genova), dic. 1961, p. 713), la Commissione Esecutiva dell’Unione Sindacale Italiana, alla notizia della sospensione dell’organo spezzino, avrebbe immediatamente reagito con la decisione di riprendere a Milano le pubblicazioni del giornale. “Non ci demmo per vinti — scriverà, infatti, Il Libertario, ps. cit. — e sorse allora a Milano “Cronaca Libertaria”, che si pubblicò per 14 numeri tra difficoltà di ogni genere”.
Redattori principali figuravano Leda Rafanelli e Carlo Molaschi, anche se l’amministrazione e la direzione del giornale, era rimasta di fatto a La Spezia, nelle mani di Pasquale Binazzi (AS di Genova, ibid., “Nota del Prefetto al Ministero degli Interni”, 7 ott. 1917. Cf. G. Bianco e C. Costantini, ps. cit.).
Collaborarono assiduamente a questa edizione milanese del foglio spezzino, oltre lo stesso Binazzi, Carlo Molaschi (“Charles l’Ermite”); C. Berneri; Sante Ferrini (“Folgorite”); Nella Giacomelli (“Petit Jardin”); O. Oradei; G. Cetti e F. Rubia. In Appendice è pubblicato: F. D. Nieuwenhuis, Van Christen tot Anarchist (Come da cristiano divenni anarchico), nella traduzione italiana di C. Molaschi, condotta sulla versione francese di E. Armand.