- Sottotitolo: Numero unico edito a cura di un gruppo di anarchici.
- Luogo di pubblicazione: Parigi.
- Tipografia: Parigi, Imp. Gendreau.
- Durata: 22 ag. 1925.
- Periodicità: Numero unico.
- Gerente: Victor Cailes.
- Formato: cm. 46,5 × 65.
- Pagine: 4.
- Colonne: 6.
- Prezzo: «Un numero Cent. 30».
IISG.
F. ISRT: Giorn. a. XXXV/23 (2 copie).
Nel 1924, il fuoruscitismo italiano in Francia era stato messo a rumore da un progetto di spedizione armata contro il Regime, — agli ordini del generale Ricciotti Garibaldi — poco dopo, tuttavia, rivelatosi una colossale congiura ai danni dell’antifascismo militante. Mentre, fra quanti avevano aderito al movimento garibaldino, i più si ritirarono prontamente, non appena fu chiara la montatura fascista delPintera faccenda, un gruppetto — fra cui Alberto Meschi — persistette nell’aderirvi, sebbene la stampa anarchica più responsabile si fosse fin dall’inizio premurata di mettere in guardia contro «complotti organizzati per cogliere in una grande e … buffonesca imboscata tutti gli elementi antifascisti» (cf. Il Risveglio comunista-anarchico (Ginevra), n. 649, del 13 sett. 1924, nella rubr. Manrovesci e Battimani). Contro questo gruppo lanciò i suoi anatemi, dalle colonne de II Picconiere di Marsiglia, P. Schicchi e con lui pochi altri fra quanti, fin dall’inizio, erano rimasti fuori della vicenda.
Fu appunto per ribattere le accuse lanciate contro di loro da quest’ala «purista» del movimento, che gli anarchici «garibaldinisti» diffusero questo n.u., «per chiarire, una volta per sempre — scrivevano — la nostra posizione in merito alle legioni garibaldine per la libertà» (Ai Compagni, ai Lavoratori, agli uomini Liberi). Contiene scritti di Enzo Fantozzi (Polemiche stolte); Vittorio Masserotti (Anarchismo — Garibaldinismo — Confusione); Torquato Gobbi (Gli anarchici e il Problema della Libertà); Antonio Cieri (Anarchismo. Educazione e Volgarità); Alberto Meschi (Meschi aveva risposto …; e Fascismo e movimento operaio internazionale); Remo Franchini (Chi siete?); Angelo Diotallevi (Tessere ad honorem); oltre un lungo art. di Erasmo Abate (Paolo Schicchi, diffamatore di professione, inchiodato alla gogna!), destinato, si legge a mettere «a nudo l’opera diffamatoria, disonesta, provocatrice e buffonesca di Paolo Schicchi».