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Bettini-0294

La Pietra infernale

rivista critica dell’anarchismo; poi: periodico di propaganda et d’istruzione popolare


Durata: 1907-1908


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo:
    • Rivista critica dell’Anarchismo.
    • Dal mag.-giu. 1908 (n. 10): Periodico di Propaganda e d’Istruzione Popolare.
  • Luogo di pubblicazione: Genova.
  • Tipografia:
    • San Pier d’Arena, Stab. G. Palmieri e Figli.
    • Dal 1 febb. 1908 (n. 5): Genova, Tip. E. Peyre.
  • Durata: 1 dic. 1907 (n. 1) — mag.-giu. 1908 (n. 10). Manca la numerazione dell’annata.
  • Periodicità: Quindicinale.
  • Dirett. resp.: Domenico Zavattero,
  • Formato: cm. 25 × 35.
  • Pagine: 8.
  • Colonne: 2.

FN: G. (Alla raccolta manca il n. 9, del 16 apr.-l mag. 1908).

BA: Fondo Fabbri, n. 324. (Alla raccolta manca il n. 10. del mag.-giu. 1908).


La confusione ideologica; le polemiche astiose e inconcludenti; la chiassosità verbale d’una minoranza d’intellettuali “individualisti”; l’incapacità, da parte del movimento organizzato, di una ripresa teorica e pratica; in una parola, la profonda crisi in cui si dibatteva, in Italia, il Movimento Anarchico nei primi anni del secolo, costituivano sufficiente motivo di preoccupazione, perchè non venisse tentato, da parte degli elementi più responsabilizzati, un lavoro di chiarificazione, e, al tempo stesso, di emarginazione dei gruppi di disturbo, che ponesse freno “alle degenerazioni di detto movimento”.

Chi si incaricò “di porre il ferro — la pietra infernale — sulle piaghe del movimento anarchico”, fu Domenico Zavattero, l’anarchico sanremese, che già aveva diretto, a Genova nel 1904, il settimanale L’Allarme (vd.). Convinto che “se la stasi attuale è dovuta essenzialmente a errori nostri, nulla v’è di perduto” (cf. Preliminari, n. 1 del 1 dic. 1907), diede vita a La Pietra Infernale. Rivista critica dell’Anarchismo, “con questo obiettivo preciso: sostenere una determinata linea di condotta — critica e ricostruttiva, teorica e tattica — senza preoccupazioni settarie, senza intimidirsi degli attacchi astiosi che non le mancheranno, senza quegli apriori: li dogmatici che sono palle di piombo al piede di chi, oltreché pensare, intende agire” (ibid.).

Spietata fu la campagna che il periodico condusse contro le posizioni nietzschiane e stirneriane dell’anarchismo e violenta fu, di conseguenza, la polemica insorta con gli organi individualisti in vita in quel periodo: Vir e Uomo, a Firenze e L’Uragano, a Roma (cf., per tutta la durata della rivista, la rubrica A colpi di spillo). Nella polemica intervenne garbatamente, e con funzione che potremmo definire “moderatrice”, anche Leda Rafanelli. Vd., ad es., Per intenderci e Polemica, sui n., rispettivamente, 3 e 4, dell’1 e 16 genn. 1908.

Fra gli altri temi dibattuti sul periodico genovese, particolare interesse presenta quello relativo alla presenza o meno, degli anarchici nelle organizzazioni sindacali, ed al ruolo anticapitalistico che queste dovrebbero e potrebbero svolgere, se ristrutturate secondo schemi rivoluzionari. “Se il sindacato dev’essere sindacalista — sosteneva Zavattero — dovrà venir composto esclusivamente di lavoratori convinti della necessità di provvedere rivoluzionariamente alla trasformazione della società in senso anticapitalistico e antiautoritario; dovrà diventare il centro d’una nucfva educazione, il propulsore d’una linea di condotta che non consenta alcuna partecipazione alle lotte elettorali e all’azione parlamentare… Il sindacalismo, o sarà antiparlamentare o non sarà… Fuori dunque dei sindacati “sindacalisti” i credenti in Dio ed i credenti-nel deputato; posto soltanto a coloro che tendono alla trasformazione della società in senso veramente sindacalista. Si rimarrà in pochissimi, non importa, ma questo è appunto uno dei casi in cui il numero costituisce pericolo. Chissà che dell’impotenza rivoluzionaria della Confédération Générale du Travail in Francia, il concetto finora prevalso non abbia la propria parte” (Un’incertezza pericolosa, n. 5, del 1 febb. 1908, pp. 5-6).

Nel mag. 1908, Zavattero decise la trasformazione del suo periodico, da “Rivista critica dell’anarchismo” in “Periodico di propaganda e d’istruzione popolare”, lasciando all’Alleanza Libertaria di Roma, il compito di continuare “la trattazione delle questioni teoriche”. Tale decisione era stata concordata coi partecipanti al Convegno Anarchico Maremmano (Follonica, 26 apr. 1908), che si dichiarono unanimi sulla necessità di appoggiare La Pietra Infernale, come supplemento dell ’Alleanza Libertaria (cf. il comunicato sul Convegno Anarchico Maremmano (firmato “il relatore”, in L’Alleanza Libertaria, a. I, n. 2 del 15 mag. 1908). Maggiori dettagli li apprendiamo da una circolare, che così illustra i nuovi progetti: “[…] La Pietra, verrà destinata ad accogliere critiche e polemiche riflettenti i vari lati del movimento sociale. Di più: conterrà copiose rubriche di volgarizzazione scientifica grazie alle quali impartire alla massa quell’istruzione popolare senza la quale non è possibile pensare all’emancipazione umana. La Pietra Infernale verrà così ad essere adattissima per la diffusione fra le masse ancora inconsce o a noi avverse; sarà il giornale destinato ad aprire la strada alle altre pubblicazioni nostre fra quel pubblico che ancora non le conosce o non se ne cura” (ib., a. I, n. di saggio, del 1 mag. 1908).

Nei progetti dello Zavattero era anche la trasformazione tipografica della rivista in “elegante fascicolo di grande formato, in 16 pagine con copertina”, da vendersi al prezzo di 5 centesimi la copia. Cf. Per una buona battaglia, n. 10, del mag.-giu. 1908. L’iniziativa non potè comunque avere seguito, causa l’arresto di Zavattero a Parma, nel giu. 1908, ove erasi recato in occasione dello sciopero dei braccianti e dove rimase detenuto per circa un anno. Vd., per la notizia, L’Alleanza Libertaria, a. I, n. 9, del 3 lug. 1908. Dalle colonne dello stesso giornale, il 4 giu. 1909 lo Zavattero informava di essere appena uscito dal carcere e di avere come recapito: “fermo posta — Carrara”.


 


 Collegamenti agli archivi
Servizio bibliotecario nazionale: http://id.sbn.it/bid/CFI0361657
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam):  https://hdl.handle.net/10622/55FCDB31-83DD-417A-98B5-53A97596BC01

Uscite:

  • n. 1 (1907, 1 dic.)
  • n. 2
  • n. 3 (1908, 1 genn.)
  • n. 4 (1908, 16 genn.)
  • n. 5 (1908, 1 febb.)
  • n. 6
  • n. 7
  • n. 8
  • n. 9 (1908, 16 apr.-1 mag.)
  • n. 10 (1908, mag.-giu.)

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Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini


Parole chiave della scheda

(tra parentesi, il n. di occorrenze)
  • (27) (1880-1971) o Leda Rafanelli Polli o Leda Rafanelli-Djali - pseud.: “E. Bazaroff”
  • (23) (1875-1947) - pseud.: “Lambro Canzani”, “Guido Grazia”, “Holmo”, “Lolmo”, “Mingone il bracciante”, “L'olmo”, “Gioanni Rosso”, “Lo zingaro”