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Bettini-0706

Lo Schiavo

giornale della democrazia; poi: organo comunista anarchico


Durata: 1887-1887


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo: [Giornale della democrazia]; poi: Organo comunista anarchico.
  • Motto: «Perchè parlate di libertà? Chi è povero è schiavo».
  • Luogo di pubblicazione: Nizza.
  • Tipografia: Nizza, Tip. dello Schiavo, rue Neuve de Villefranche, 11 (sul n. 18 e 19: Tip. du Port G. Sudiero, rue Neuve de Villefranche, 11).
  • Durata: [21 mar. 1887 (a. I, n. 1)] — 4 sett. 1887 (a. I, n. 17) — 31 ott. 1887 (a. I, n. 19).
  • Periodicità: «Esce quando può».
  • Direttore: [Nicolò Converti].
  • Gerente: Giacomo Faraut.
  • Formato: cm. 34 × 49,5.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 4.
  • Prezzo: «… domandiamo a tutti i compagni che ci soccorrano con versamenti volontari».
  • Note tipogr.: Il n. del 4 sett. 1887 (a. I, n. 17), è indicato erroneamente: a. I, n. 1. L’«errata-corrige» è data nel n. successivo dell’8 sett. 1887, nell’avviso Ai lettori.

IISG (Possiede i n. 17, 18 e 19).

MF: P.i. a 97,200. (Possiede copia della «circolare-annuncio»).


Una prima serie del giornale, apparsa intorno alla primavera del 1887 e comprendente i primi 16 numeri della raccolta, mi è nota solo grazie ad alcuni richiami polemici alle posizioni sostenute dal gruppo redattore, o rintracciabili attraverso lo spoglio della stampa coeva. Vedi, ad esempio, i duri attacchi lanciati contro l’organo nizzardo (per divergenze sul problema organizzativo), da Humanitas di Napoli, sulle cui colonne Lo Schiavo viene definito «una veste d’arlecchino» ed accusato (n. 15, del 29 mag. 1887, nella rubr. Cose a posto), d’essere un foglio pagato «dagli Anarchici di Nizza per inserire un articolo sulla ’Organizzazione’, come un giornale qualunque». E’ certo, comunque, che a partire dall’ag. di quello stesso anno, la gestione del periodico passò nelle mani di un nuovo corpo redazionale — formato da Nicolò Converti, Gaetano Grassi e Girolamo Sudiero — il quale, a quanto sembra, s’impegnò a seguire una linea più «intransigente», rispetto a quella cui s’erano uniformati i redattori della serie precedente. «A scanso d’equivoci — si legge, infatti, nella ’ circolare-annuncio ’, diramata da Nizza il 3 ag. 1887 — teniamo a dichiarare che il nostro giornale non ha nulla di comune con Lo Schiavo d’ieri. Il nostro … è prettamente Anarchico-Rivoluzionario».

Di questa nuova serie ne apparvero, fra il sett. e l’ott. 1887, tre n., tutti in buona misura occupati da vivaci interventi in merito al dibattito, allora in corso all’intemo del movimento anarchico italiano, sull’opportunità o meno di adeguarsi ad una più efficiente strategia rivoluzionaria, sia provvedendo alla formazione di «quadri» di partito sia dando vita ad un organismo che fosse in grado, in una eventuale fase insurrezionale, di svolgere un ruolo di «elemento-guida». A sollevare tale vespaio di polemiche, era stato il gruppo napoletano raccolto attorno al periodico Humanitas, con la pubblicazione dell’opuscolo Alleanza Anarchica Internazionale, nel quale si affermava appunto la necessità di creare una «organizzazione per la Rivoluzione», al fine di evitare che, come già si era verificato in passato, «tutte le rivoluzioni, fatte dal popolo», venissero poi «accaparrate e sfruttate da individui e cricche d’ogni colore». Contro tali proposte, si erano tuttavia scagliati non pochi di quei gruppi ed esponenti rivoluzionari, che ancora si sentivano legati agli schemi organizzativi dell’Internazionale; e, fra questi ultimi, gli stessi N. Converti e G. Grassi, che da Tunisi — dove si erano da poco trasferiti — inviarono una «Lettera» all’organo torinese Gazzetta Operaia (che ne pubblicò, per esteso, il testo, sul n. del 16 lug. 1887), nella quale si affermava che «l’Internazionale, anche come organamento, si è andato sempre modificando» e che essa, pertanto, poteva «rispondere e risponde benissimo ai concetti più anarchici d’organizzazione; perché appunto non ne ha e non ne ha avuto mai una prestabilita: ha sempre proclamato l’autonomia dei gruppi, degli individui».

Su tali posizioni, si allineava, poco dopo, il «Gruppo autonomo comunista-anarchico rivoluzionario» di Nizza, che con «Dichiarazione» ufficiale, in data 14 ag. 1887, notificava la propria avversione a tutte le «organizzazioni centralistiche» e confermava, al tempo stesso, di optare «per l’Intemazionale dei Lavoratori, anziché per l’Alleanza Anarchica, la quale non si conosce perché costituita [leggi: non è chiaro perché si sia costituita] quando non ha fatto che cambiare il nome» (cf. La Fiaccola Rossa (Firenze), a. I, n. 5, del 21 ag. 1887, nella rubr. Nostre corrispondenze).

La polemica tornava infine a riaffiorare sulle colonne della n.s. de Lo Schiavo. Il n. 18, dell’8 ott. 1887, recava infatti, un lungo editoriale, dal tit. Un nome glorioso, in cui veniva rigettata l’idea di considerare «morta e seppellita» l’AIDL e si attaccavano a fondo quanti intendevano sostituirne la struttura organizzativa, con quella di recente elaborazione, dell’Alleanza Anarchica Internazionale»… Dove si rileva la piccineria di certa gente è nella guerra ai nomi che loro fanno; essi non fanno guerra all’Internazionale propriamente detta, chè non l’oserebbero, ma bensì al nome, e vogliono sostituire quello di Alleanza Anarchica; e nella loro pochezza di spirito, e nella loro assoluta assenza d’ogni iniziativa di azione, si perdono in un mare di parole, per aver la pretesa di aver dimostrato che la deficenza di vita nel partito Socialista (seppure è permesso di esprimersi così) la si deve a un nome! … In quanto a noi, lo ripetiamo, siamo per l’Internazionale, pel suo nome glorioso e popolare, che la storia ha già consacrato, perché più che nome è principio e metodo; e siamo convinti che i lavoratori di ogni paese non abbandoneranno la sua bandiera senza macchia; perché la sola compresa da chi ha sete di vendetta e di giustizia sociale».

Le prese di posizione contro le «asserzioni dommatiche» del foglio di E. Zuccarini, tornano ad affiorare particolarmente negli scritti Anarchia pura (n. 18, dell’8 ott.) e L’Anarchia e gli Anarchici (n. 19, del 31 ott.), in risposta a due art. omonimi, rispettivamente di C. Monticelli e S. Merlino, apparsi sull’Humanitas del 2 mag. ed 8 sett. 1887. In particolare, con L’Anarchia e gli Anarchici, l’anonimo polemista (da identificare, quasi certamente, con N. Converti) confutava la tesi merliniana, per cui sarebbe stato necessario indicare alle masse, «ingannate da falsi miraggi, troppe volte», quelli che, almeno a grandi tratti, avrebbero dovuto costituire gli schemi della società futura. Contro tali assunti, replicava Lo Schiavo che «non di organamenti pratici il partito socialista può occuparsi a priori, perché non è un partito politico, ma dei principi generali, che sono già abbastanza concreti, sui quali il futuro assetto sociale potrà trovare la sua armonia; e noi diciamo abbastanza affermando, e ciò non è semplice negazione, ma affermazione scientifica, ricavata e dai bisogni sociali e da verità biologiche, che il lavoro sarà organizzato in base del principio «da ciascuno secondo le sue forze» e la distribuzione dei prodotti in base di quello «a ciascuno secondo i suoi bisogni»… Noi non ci stancheremo di ripetere che il compito del partito anarchico non è quello di creare programmi. La rivoluzione deve farla il popolo, non un partito».

Fra i documenti più importanti pubblicati in questa seconda serie de Lo Schiavo, ricordo ancora: gli scritti I Malfattori di E. Covelli e Siamo malfattori di C. Cafiero riprodotti entrambi (n. 19, del 31 ott.) dall’organo ginevrino I Malfattori, n., rispettivamente, del 28 mag. e 4 giu. 1881; e, in app., a partire dal n. 18, dell’8 ott., la traduzione italiana della Théologie politique di M. Bakunin. Rimasto interrotto, causa la cessazione del giornale, quest’ultimo lavoro verrà comunque riproposto, sempre da Converti, dalle colonne dell’Operaio di Tunisi, a partire dall’8 mag. 1888 (a. II, n. 17).

Copertina del numero 4 (1887, 31 mar.-1 apr.)

 


Sul SBN: Lo schiavo : giornale della democrazia, a. I, n. 1 (20-21 mar. 1887) — …

 Collegamenti agli archivi
Servizio bibliotecario nazionale: http://id.sbn.it/bid/LO10798720
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam):  https://hdl.handle.net/10622/00F45F00-8903-42F1-B08B-EA7FAE1C92F1
 Collegamenti agli archivi digitalizzati (fonti: Lidiap et.al.)
Collegamento:  https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb32865449x/date

n. 1
n. 2
n. 3
n. 4 (1887, 31 mar.-1 apr.)
n. 5 (1887, 3-4 apr.)
n. 6 (1887, 7-8 apr.)
n. 7 (1887, 10-11 apr.)
n. 8 (1887, 17-18 apr.)
n. 9-10 (1887, 22-23 apr.)
n. 11 (1887, 25-26 apr.)
n. 12 (1887, 1-2 mag.)
n. 13-14 (1887, 8-9 mag.)
n. 15 (1887, 15-16 mag.)
n. 16 (1887, 23-24 mag.)
n. 1 [17] (1887, 4 sett.)
n. 18 (1887, 8 ott.)
n. 19 (1887, 10 ott.)



Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini