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Bettini-0657

Il Grido della teppa

giornale anarchico


Durata: 1908-1908


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo: Giornale anarchico.
  • Luogo di pubblicazione: Trieste.
  • Tipografia: [Ravenna, Tip. ?].
  • Durata: 30 genn. 1908 (a. I, n. 1).
  • Periodicità: «Esce quando può».
  • Formato: cm. 35 × 50,3.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 4.

AST: Tribunale Provinciale, «Atti Penali», b. 4240.


Nel dic. 1907, l’organo degli anarchici triestini Germinal, aveva dovuto sospendere definitivamente le pubblicazioni, in conseguenza dell’ostinata e costante persecuzione delle locali autorità di polizia, che avevano provveduto al sequestro sistematico di tutti i 32 n. del periodico. La cessazione del giornale era avvenuta in un momento di particolare tensione per le vicende del locale movimento operaio, allora impegnato in due importanti vertenze sindacali, interessanti l’una i braccianti, l’altra gli operai addetti all’Arsenale del Lloyd. Sollecitati da questi «due fatti di straordinaria importanza per i proletari», gli anarchici decidevano di proseguire in ogni modo le pubblicazioni d’un proprio portavoce e il 30 genn. 1908 diffondevano («malgrado la reazione congiurante invano per strozzare la nostra parola ribelle»), Il Grido della Teppa, stampato clandestinamente in Italia, probabilmente a Ravenna (Tip. Zirardini?), sec. una tarda testimonianza di Rodolfo Defilipppi, raccolta da E. Maserati (op. cit., p. 647).

Nel foglio — che esplicitamente si richiamava allo scomparso Germinai, ponendosi anzi, come suo continuatore — i compilatori polemizzavano vivacemente coi redattori dell’organo socialdemocratico triestino Il Lavoratore, per l’ambiguo atteggiamento tenuto nel corso delle due citate vertenze sindacali — delle quali è fornito un documentato resoconto — e per essersi opposti al progetto d’uno sciopero generale. «La resistenza capitalistica — rilevavano amaramente — ha saputo correre ai ripari. Le leghe dei datori di lavoro possono affamare gli scioperanti, possono proclamare serrate, licenziamenti in massa … E domandiamo noi ai socialisti: di fronte a questa coalizione padronale, qual’efficacia possono avere gli scioperi parziali a braccia incrociate, le processioni dimostrative, o i soccorsi degli organizzati? È necessaria o no la violenza, il terrorismo individuale e collettivo, lo sciopero generale» (La lezione dei fatti; firmato: «Gli anarchici de La Plebe»).

Violentemente attaccato, in altra parte del giornale, era anche l’esponente socialista Valentino Pittoni, che non aveva perso occasione — prendendo le mosse dai violenti disordini scoppiati a Trieste la sera del 13 sett. 1907, durante una manifestazione indetta dai socialisti — per gettare il discredito del movimento anarchico triestino, ch’egli accusava di aver tradito gli interessi dei lavoratori e di essersi prestato al gioco della borghesia.

Non consta che del giornale siano apparsi altri n., oltre quello segnalato. Le difficoltà, d’altronde ammesse dagli stessi redattori, «d’una lotta combattuta fuori d’ogni legge» e la stretta sorveglianza degli organi di polizia, dovettero sconsigliare, se non impedire la prosecuzione delle pubblicazioni. Il progetto di dare vita ad un proprio organo di propaganda, verrà tuttavia ripreso, da parte dello stesso gruppo, nel marzo dell’anno successivo, con la pubblicazione di qualche n. del settimanale Il Germe (vd.).


 



Nessun complemento.


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini