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Bettini-0863

All’armi

per il riscatto degli ostaggi


Durata: 1930 (n.u., ott.)


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo: Per il Riscatto degli Ostaggi.
  • Luogo di pubblicazione: Schenectady, N. Y.
  • Durata: ott. 1930.
  • Periodicità: Numero unico.
  • Formato: cm. 20 × 28.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 3.

IISG.

ACSR: Ministero dell’Interno. Direzione generale P.S. Divisione affari generali e riservati (1903-49), cat. F. 4, b. 5.


Il 20 sett. 1930, nel dare notizia dell’arresto di Paolo Schicchi a Palermo — dove il vecchio militante era sbarcato clandestinamente, nel tentativo di provocarvi un moto insurrezionale — L’Adunata dei Refrattari non aveva fatto mistero della propria disapprovazione per l’iniziativa, tutta personale, dell’anarchico siciliano, da cui si dissociava politicamente e moralmente; ma lasciava altresì intendere che non avrebbe provveduto in alcun modo alla sua difesa.

Contro tale atteggiamento, insorgeva prontamente il gruppo di Schenectady, diffondendo appunto questo n.u., per «protestare con tutti i mezzi a nostra disposizione contro simili aberrazioni di menti e di uomini» e sollecitare, in proposito, una presa di posizione da parte del movimento. «È la prima volta — scrivevano i compilatori, in un appello Agli Anarchici Tutti! — nella storia del movimento anarchico (e crediamo di altri movimenti più conservativi) che un organo di partito lanci tanto fiele, coperto da un fitto velo d’ipocrisia, e pugnali alla schiena, o si beffi della disgrazia dei compagni caduti ostaggio del nemico; e ciò per giustificare la loro inazione e apparire al pubblico dei lettori come più seri e più fattivi … Compagni, anarchici tutti, riflettiamo. La questione è grave».

La polemica trascese comunque, gli aspetti occasionali da cui aveva preso le mosse, allargandosi fino al investire tutta la linea programmatica dell’organo anarchico newyorkese e colpendo anche, con accuse circostanziate, l’operato sia pubblico che privato del suo corpo redazionale. Con apposito manifesto (Provvediamo!), pubblicato in seconda p., veniva chiesto, anzi, l’allontanamento (perchè «moralmente indegni») dei redattori dell’Adunata. «Molti compagni — vi si legge — ci scrivono esortandoci a desistere da questa nostra protesta e del modo come la facciamo,per non dare agio ad alcuni elementi di prendersi la rivincita. Noi non temiamo nessuno. La giustezza della nostra protesta ci lascia la coscienza tranquilla … Non è colpa nostra se altri vorranno prendere il sopravvento contro quel gruppo. Se vogliamo salvare l’onore del movimento è necessario che il presente gruppo editoriale vada via. Non c’è altra via di mezzo. Per l’onore dell’anarchia!».


 


 Collegamenti agli archivi
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam): https://hdl.handle.net/10622/085B5F8D-BC09-4CC0-81EF-E02A61883BA7


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini