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Bettini-0808

Cogito, ergo sum

 


Durata: 1908-1908


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Luogo di pubblicazione: San Francisco, Cal.
  • Durata: 15 sett. 1908 (a. I, n. 1) — 15 nov. 1908 (a. I, n. 3).
  • Periodicità: Mensile.
  • Direttore: [Carlo Dalboni].
  • Formato:
    • cm. 28 × 41.
    • Dal 15 ott. 1908 (a. I, n. 2): cm. 33 × 48,5.
  • Pagine: 4.
  • Colonne:
    • 4.
    • Dal 15 ott. 1908 (a. I, n. 2): 5.

IISG.


Foglio trilingue («Published in Italian, French and Spanish»), fondato e diretto da certo C. Dalboni, una figura non meglio identificata ,la cui attività non era comunque, collegata a quella del gruppo redattore di Nihil, l’altro foglio individualista, che iniziava poco tempo dopo e sempre a S. Francisco, le pubblicazioni. I rapporti con questo gruppo, risulta anzi, che fossero alquanto tesi e basati piuttosto, su un clima di reciproca diffidenza, con scambi di accuse e contumelie. Cf. Girella!, in «Cronaca Sovversiva» (Barre, Vt.), 7 nov. 1908 (diffida contro Dalboni) e n. sqq.

Le idee espresse dal giornale, almeno per la parte italiana, sono in pratica ricchiuse in un lungo e sconclusionato articolo dello stesso Dalboni (Individualismo e Anarchismo), pubblicato in due puntate, a partire dal primo n. In esso LA., usando a sproposito termini e concetti, chiaramente raffazzonati dai testi di Stirner, Nietzsche e soprattutto Spencer, sì sforza di dare corpo dottrinario alle sue tormentate quanto patetiche concezioni esistenziali. Il risultato è un lungo monologo, privo di nessi logici, ma che in sostanza vuole essere un’esaltazione dell’individualismo, «questo moderno e ben sublime ideale», oggi frainteso, mistificato ed anche combattuto ma che costituirà la caratteristica peculiare della società futura: «Le leggi della natura, per quanto sembrino d’una maleabilità più che assicurante per il trionfo di certe idee, presenteranno ostacoli impreveduti, ma ciò non vuol dire che l’uomo, per quanto approssimativamente, non possa in linea generale dare lo scheletro di una società avvenire. Per quanto la psicogenesi sociale, sia fino ad oggi conosciuta sotto una forma molto empirica, dai fenomeni di escrescenza patologica d’un individualismo eminentemente borghese, si può arguire di leggere [sic] (senza atteggiarsi profeti) quali saranno i destini dell’umanità, abolita la proprietà individuale, dove si imperniano tutte le false interpretazioni d’un individualismo scientifico» (?!). Richiamandosi alle teorie evoluzioniste e facendo appello alla stessa zoologia, «quest’albero della scienza animale» (?!), conclude infine, che le trasformazioni sociali non sono suscettibili a repentine trasformazioni, dovendo ogni processo storico procedere per gradi, da «una forza semplice alle più complesse». Pertanto è impensabile che le «manifestazioni teoriche» possano curare i mali sociali, «se non in proporzione diretta alla quantità di tempo che tali condizioni le furono trasmesse. In modo che, se ancora si potesse eliminare certe cause per non averne gli effetti, è ammissibile o più che probabile, che restando latenti come patologia sociale, si presentino sotto altra forma». Ogni sforzo per tentare di mutare le attuali strutture della società, è destinato perciò a restare infruttuoso ed altra soluzione non resta che rifugiarsi nel proprio Io, cercare di autoperfezionarsi e, tutt’al più, sollecitare gli altri a compiere un processo analogo.

È non piccolo pregio dell’A., tuttavia, l’aver saputo scindere, come due dottrine distinte, l’individualismo (almeno questo genere d’individualismo) dall’anarchismo, sulle cui divergenze si sofferma, anzi, in tutta la seconda parte dell’articolo. Pregio, questo, tanto più apprezzato, se si pensa al linguaggio follaiuolo e violento, con cui gli individualisti di questo periodo, tentavano di smerciare come produzione anarchica, le loro boutades metafisiche ed il loro estetismo più o meno rivoluzionario.


 


 Collegamenti agli archivi
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam): https://hdl.handle.net/10622/A26BA401-CE43-414A-ADB0-BFA03B28C3F2

Uscite:

  • anno 1
  • n. 1 (1908, 15 sett.)
  • n. 2 (1908, 15 ott.)
  • n. 3 (1908, 15 nov.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini