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Bettini-0784

La Gogna

 


Durata: 1912 (n.u., lug.)


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Luogo di pubblicazione: Londra.
  • Durata: lug. 1912.
  • Periodicità: Numero unico
  • Formato: cm. 27 × 42.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 3.

Ri. C.: Fondo D. Francolini.

Bibl.: L. Fabbri, Malatesta, Puebla, Pue., Méx., 1967, p. 173 sgg.


Nell’apr. 1912, la pubblicazione, a Londra, del n.u. La Guerra Tripolina (vd.), con cui Malatesta aveva preso posizione contro l’avventura libica e la guerra italo-turca, aveva provocato l’inevitabile reazione degli ambienti nazionalistici italiani. Dal coro di voci ostili al pacifismo «antipatriottico» di Malatesta, era emersa anche una voce calunniosa e chiaramente provocatoria, che accusava il vecchio rivoluzionario d’essere un agente al soldo del governo turco.

L’insinuazione, tanto grave quanto assurda, veniva da certo Ennio Bellelli, un ambiguo personaggio, dai lucrosi quanto oscuri proventi, infiltratosi negli ambienti anarchici londinesi — dove si atteggiava a compagno — ma già da tempo sospettato d’essere al servizio della polizia italiana. Il fatto, tuttavia, parve a Malatesta l’occasione favorevole per far luce definitivamente sulla reale attività del suo accusatore, in quanto gli consentiva, ritorcendo l’accusa, di deferire il giudizio sulla verità dei fatti, a un giurì d’onore; ciò che significava, in pratica, demandare, a un organismo non giuridico, l’apertura di una inchiesta sui trascorsi del Bellelli e la verifica di taluni aspetti poco chiari, o addirittura sospetti, del suo comportamento. «Troppo appariscenti sono i motivi dell’insana calunnia! — scriveva infatti Malatesta, in una circolare Alla colonia italiana di Londra, diffusa il 22 apr. 1912 — ed io non ne terrei alcun conto se essa non venisse da Bellelli e non mi porgesse il destro di andare a fondo di una questione che da anni tormenta me e tutti, o quasi, coloro che il Bellelli conoscono … Io m’impegno a dimostrare come guadagno ogni centesimo di cui dispongo, da dove viene ogni boccon di pane che metto in bocca; il Bellelli faccia altrettanto. Se io non dimostro a soddisfazione di tutti, amici e avversari, l’origine chiara ed onesta dei miei mezzi di vita, io autorizzo la gente a trattarmi di SPIA TURCA; se il Bellelli non fa lo stesso, permetterà che si ritenga provato ch’egli è una SPIA ITALIANA».

La sfida non venne ovviamente raccolta dal Bellelli, che preferì schivare il verdetto popolare e adire le vie legali, sporgendo querela per diffamazione. Il processo che ne seguì, si chiuse il 20 mag., con una sentenza di colpevolezza per Malatesta e la condanna a tre mesi di reclusione (la domanda di appello alla Corte superiore venne respinta), poi interamente scontati nelle carceri di Wormwood Scrubb; e fu solo sotto la pressione d’una generale indignazione per l’incredibile verdetto e dell’immediata presa di posizione degli ambienti democratici inglesi (sulle molte iniziative prese, a mezzo di comizi e pubblicazioni, vd. M. Nettlau, Errico Malatesta, New York [1922], p. 268 sq.), che venne accantonata la richiesta di espulsione di Malatesta dal Regno Unito, avanzata al Segretario degli Interni.

A tutta la vicenda è appunto dedicato il n.u. La Gogna, diffuso nel lug. 1912 da «Alcuni anarchici», nell’intento di provare sulla scorta delle documentazioni e delle testimonianze che fu possibile raccogliere, la malafede del querelante, bollato ormai dal «giudizio del popolo», anche «se è mancata la cosiddetta prova legale». È stato, infatti, proprio il popolo inglese — è detto — che agitandosi con ogni mezzo per la liberazione di Malatesta, «ha reso giustizia al suo vecchio amico».


 


Nessun complemento.


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini