- Sottotitolo: Periodico d’azione e propaganda libertaria.
- Motto: «Dalle braccia umane, alla macchina; Dalla carestia, all’abbondanza; Dalla compra-vendita, alla distribuzione; Dal capitalismo, al Comunismo libertario».
- Luogo di pubblicazione: Sulla testata si trovano indifferentemente indicati: Parigi e Le Raincy (Seine-et-Oise).
- Tipografia: Parigi, Imp. Moderne, 22, rue Poliveau.
- Durata: 26 mag. 1937.
- Periodicità: Numero unico.
- Gerente: Granier.
- Formato: cm. 32,5 × 46,3.
- Pagine: 6.
- Colonne: 4.
- Prezzo: «Cinquanta centesimi la copia».
IISG.
Foglio lanciato dagli anarchici italiani della regione parigina, alla notizia del tragico epilogo degli scontri di Barcellona, culminati, come noto, con l’assassinio di Camillo Berneri e Francesco Barbieri, ai quali è dedicato, in prima p., un ampio necrologio, sotto il tit. Vittime di Caino.
La denuncia delle mene controrivoluzionarie messe in atto, indistintamente, da tutti gli «antifascisti autoritari»; le prese di posizione antianarchiche dei comunisti, socialisti e di qualche esponente di «Giustizia e Libertà»; e, infine, i tentativi di eliminare i libertari, attraverso una campagna di provocazione e di denigrazione della C.N.T.-F.A.L, costituiscono il tema centrale e conduttore di quasi la totalità degli scritti che occupano le sei p. del giornale. Vd., oltre l’appello Ai lavoratori di ogni partito, gli art.: M. M., Oltre Barcellona; «Pericle», La rivolta di Catalogna; G. Mariani, Per la storia e la verità; «L’Uomo di Pietra» [A. Meschi], La Vandea rossa a Barcellona; cui s’aggiungevano le amare considerazioni di G. (nell’art. Soli), sullo stato di totale isolamento in cui erano venuti a trovarsi i libertari di fronte ai fatti di Spagna: «[…] Tutti i partiti antifascisti che combattono in Ispagna, dal cattolico al comunista — ed i recenti avvenimenti di Barcellona lo comprovano — vogliono ad ogni costo impedire l’affermarsi della Rivoluzione. Ragioni di diplomazia intemazionale, complicità d’alta finanza e d’interessi capitalistico- imperialisti, timore di un nuovo esperimento sociale che additi ai popoli come si può arrivare a un regime di benessere, senza sopprimere il più prezioso dei beni: la libertà, hanno suggerito l’accordo tra i politicanti d’ogni risma, per cercare di stroncare questi migliori compagni nostri che sono stati disposti a sacrificare una parte del loro patrimonio ideale, ma che si sono ribellati quando hanno compreso che sotto falsi pretesti si attentava alle conquiste rivoluzionarie realizzate, per le quali gli anarchici hanno versato tanto sangue e sacrificato tante vite. Le ripercussioni nel campo dell’emigrazione antifascista italiana degli avvenimenti di Barcellona, non sono state quelle che ci aspettavamo. Nessuno ha osato — né uomini, né partiti — dire una parola di verità e di protesta. I socialisti, dopo uno scatto insulso, hanno fatto una cronistoria dei fatti senza un’espressione umana; Giustizia e Libertà, pur piangendo la morte del nostro Berneri e degli altri compagni, non ha osato dire che è stato vilmente assassinato. La LIDU se la è cavata con un ordine del giorno della C.E. alquanto ’’diplomatico”. Vergogna!».
In terza p. compare il manifesto La protesta dei libertari ai poteri pubblici di Catalogna (datato: Parigi, 18 mag. 1937) a firma: «Comitato Italiano Pro Spagna — Federazione dei Gruppi Anarchici — Unione Sindacale Italiana — Delegazione Permanente C.N.T.-A.I.T.-F.A.I. — Unione Anarchica Francese». In sesta p., infine, sotto il tit. I nostri caduti, è data la lista degli anarchici caduti fra il 19 lug. 1936 e il 12 apr. 1937 e di quelli rimasti feriti, nell’ofíensiva Carrascal, fra il 7 e il 12 apr. 1937.
Il foglio — a giudicare almeno, dalla breve avvertenza Ai lettori, che compare in ultima p. — si riprometteva di continuare le pubblicazioni, sotto forma di periodico regolare, ed invocava, a tal fine, «i consensi e l’appoggio efficace di tutti». Non mi risulta, tuttavia, che si siano pubblicati altri n., oltre quello segnalato.