- Sottotitolo: Dinamico ufficioso degli ignoranti.
- Motto: «Vivere scocciantemente».
- Luogo di pubblicazione: Parigi.
- Tipografia: Parigi, lmp. «La Fraternelle», 55, rue Pixéricourt.
- Durata: 20 mar. 1926 (a. I, n. 1).
- Periodicità: [Non indicata].
- Direttore: [Tintino Rasi («Auro d’Arcola»)]
- Gerente: R. Goutière.
- Formato: cm. 31 × 40.
- Pagine: 4.
- Colonne: 4.
- Prezzo: «Ogni copia sei soldi in contanti»
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Costituì il tentativo, rimasto però senza seguito, di dare vita a un foglio di satira politica antifascista.
Elementi di scherno sono, pertanto, tutte le istituzioni e gli uomini del Regime. Particolarmente bersagliati risultano quegli ex esponenti fascisti, epurati e passati quindi, in Francia, a una dubbia attività di opposizione e di intrallazzi con gli ambienti massonici della «Lega dei Diritti dell’Uomo». Vd. Il nuovo ministero e i versi Benvenuto, Cesarino!, diretti, questi ultimi, contro il fascista Cesare Rossi, uno dei principali artefici del delitto Matteotti. Oggetto di scherno figurano, altresì, i socialisti «aventiniani», satireggiati in uno scritto, di chiaro sapore goliardico, Novelle boccaccesche (a firma: «Azzo d’Arezzo»).
In prima p., infine, sotto la didascalia «La beffa della tragedia di Chieti», una grande vignetta commenta amaramente la farsesca montatura del processo istituito a Chieti, contro gli artefici del delitto Matteotti. Vi è raffigurato lo spettro di questi, mentre ascolta, in veste d’imputato, il verdetto dei giudici che lo accusano di avere, col suo contegno, «convertita una beffa in tragedia» e di avere causato grave pericolo al Regime, per essersi nascosto, dopo il delitto, nella macchia di Quartarella.