- Sottotitolo: Rivista quindicinale.
- Luogo di pubblicazione: Milano.
- Tipografia:
- Milano, Tip. “La Stampa d’Avanguardia”.
- Dal 5 mar. 1921 (a. II, n. 3): Tip. E. Zerboni.
- Durata: 5-20 apr. 1920 (a. I, n. 1) — 5 mar. 1921 (a. II n. 3).
- Periodicità: Quindicinale.
- Gerente: Giuseppe Invernizzi.
- Formato: cm. 17,5 × 25.
- Pagine: 16 + (4) di copertina.
- Colonne: 2.
MF: P.i. a 747.
Fu l’organo teorico degli anarchici individualisti italiani. Gli articoli, tutti di contenuto astratto e letterario, sono per lo più dedicati all’enunciazione dei principi “nichilisti” ed esprimono quella particolare concezione dell’individualismo, che già aveva trovato in Stirner e Nietzsche, i suoi cantori più efficaci. Pochi titoli, scelti a caso, sono d’altronde sufficienti a chiarire quello che fu il carattere generale della pubblicazione: C. Molaschi, II nichilismo del nord (a. I, n. 1); F. Delaterra, L’individualismo di Tolstoi (a. I, n. 6, del 21 giu.-5 lug. 1920); Erinne Vivani, L’Individualismo anarchico (a. I, n. 9-10, del 24 ag.- 9 sett. 1920); Leda Rafanelli, Morale buddhista (a. I, n. 13, dell’11-25 ott. 1920) etc.
Sorti contrasti fra i redattori e i collaboratori, che avrebbero voluto, quest’ultimi, vivificare la rivista con scritti d’interesse più generale e più attuale (cf. U. Fedeli, Per la vita di “Nichilismo", sul n. 5, a. I, del 6-20 giu. 1920), il periodico visse ancora qualche mese stentatamente ed alla fine fu costretto a cessare le pubblicazioni. “L’abbiamo ucciso noi — diranno in seguito gli stessi redattori — perchè ormai vi era contrasto fra il titolo della rivista e il suo contenuto. Nichilismo rappresentava l’atteggiamento di due individui: i compilatori; gli altri collaboratori seguivano altre vie, avevano altre convinzioni. Si lanciarono delle idee; qualcuno le comprese male, qualche altro le volle copiare storpiandole. 1 compilatori non potevano, da soli, empire periodicamente le sedici pagine della rivista. Sarebbe stato un assurdo e la rivista sarebbe riuscita d’una monotonia esasperante” (“Da “Nichilismo” a “Pagine Libertarie” (firmato: “noi”), in Pagine Libertarie, a. I, n. 1, del 16 giu. 1921).
Sui dissensi cui è fatta allusione nel passo sopra citato, un chiarimento ci è offerto da U. Fedeli, in un breve giudizio critico sul periodico, che merita di essere riportato per intero: “Nichilismo, è fra le ultime pubblicazioni nostre, l’unica che (e questa era l’idea di tutti gli iniziatori e di tutti i collaboratori) si pubblicasse rispecchiante le idee prettamente anarchiche-individualistiche. Ma su questa dirittura, dopo già che buona parte dei collaboratori avesse, per ragioni inutili a dirsi, abbandonata la rivista, Nichilismo andò man mano attenuando le tinte che nei primi numeri vennero a bella foggia esposte. Dal nullismo passò col n. 13, 14, 15 ecc. all’attivismo, contraddicendo nel modo più grossolano e coi soliti luoghi comuni, le parole dette nei primi numeri. Benché nelle linee generali la rivista sia compilata bene, essa non arriva a soddisfare, colla sua aridezza e la sua unilateralità l’elemento che in maggioranza legge i nostri giornali ed in ispecial modo le riviste nostre. Perchè dà la sensazione che solo chi la compila abbia la conoscenza ed il giusto limite di una teoria vasta e multiforme come l’individualista-anarchica, e quando, per ragioni diverse, potrebbero mutare rotta, il vero e giusto anarchismo rimarrebbe sempre il loro. Ed il grande difetto di quasi tutte le nostre pubblicazioni, il compilatore si assume l’aria del censore, che tutto sappia e tutto conosca e di conseguenza su tutto possa dire questo è bene o male, questo è vero quest’altro è falso” (U. Fedeli, La Stampa anarchica in Italia, in “L’Individualista” (Milano), a. I, n. 1, del 1 febb. 1921).