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Bettini-0885

Vogliamo!

rivista mensile di coltora sociale, storica e letteraria


Durata: 1929-1931


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Sottotitolo: Rivista mensile di coltura sociale, storica e letteraria.
  • Luogo di pubblicazione:
    • Biasca. Dal lug. 1930 (a. II, n. 7): Annemasse (Haute-Savoie).
    • Dal genn.-febb. 1931 (a. III, n. 1-2): Lugano.
  • Tipografia:
    • Lugano, Tip. Luganese.
    • Dal lug. 1930 (a. II, n. 7): Marseille, Imp. U. Boubals, 7 Cours du Vieux-Port.
    • Dal genn.-febb. 1931 (a. III, n. 1-2): Lugano, Tip. Luganese, via E. Bossi.
  • Durata:
    • 1 ag. 1929 (a. I, n. 1) — mar.-apr. 1931 (a. III, n. 3-4).
    • Interrompe le pubblicazioni dal sett.-ott. 1930 (a. II, n. 9-10) al genn.-febb. 1931 (a. III, n. 1-2).
  • Periodicità: Mensile.
  • Direttore: [Randolfo Velia].
  • Gerente:
    • Carlo Vanza, redattore resp.
    • Dal lug. 1930 (a. II, n. 7): Léopold Faure.
    • Dal genn.-febb. 1931 (a. III, n. 1-2): Carlo Vanza.
  • Formato: cm. 17 × 24,5.
  • Pagine: 24 + (4) di copertina, a numerazione progressiva.
  • Colonne: 2.
  • Prezzo: Svizzera fr. 0,70 — Francia frs. 3,50 — Belgio frs. 4,50 — S.U. d’America dollari 0,25.

IISG.

Lugano, BC.

CIRA (G) (Alla raccolta mancano i n.: 3 dell’a. I; 6-10 dell’a. II; 3-4 dell’a. III).

Be. N (La raccolta è posseduta fino al n. 3 dell’a. II, del mar. 1930).


Rivista d’indole culturale, politica e letteraria, di cui figurava editore l’anarchico ticinese Carlo Vanza — uno dei principali animatori del «Gruppo Libertario» di Biasca, costituitosi nel dic. 1928 nell’intento di arginare «la incessante penetrazione fascista nella Svizzera ed in particolar modo nel nostro Ticino … mediante un’azione energica e dignitosa» (cf. Il Risveglio Anarchico (Ginevra), n. 759, del dic. 1928, nella rubr. Comunicati) — ma creata e diretta di fatto, dai fratelli Velia: Randolfo («Il bersagliere», «Il sonnambulista», «Demos», «Giusto Volcelo») e Antonio. Un altro Velia, Diego, aveva iniziato a collaborarvi con lo pseud. di «Dive», quando la morte lo colse improvvisamente, nel dic. 1929.

Preoccupato di «uscire dalla tradizionale rivista grave» e di «corrispondere alle esigenze della lotta d’oggi, la quale impone tanto la leggera alabarda dell’articolo da giornale, quanto la pesante lancia dello studio severo» (cf. Ai lettori, a. I, n. 2, del 1 sett. 1929), il periodico ticinese era concepito secondo una schema — rimasto invariato per tutta la durata delle pubblicazioni — che prevedeva l’inserimento, ad ogni n., di scritti d’intervento e polemica antifascista, accanto ad altri di contenuto storico e letterario o di semplice illustrazione delle teorie anarchiche. «Noi — scrivevano, infatti, gli editori, nell’art. di presentazione — ci prefiggiamo di diffondere quelle cognizioni scientifiche e letterarie, di cui le masse, distolte dalle quotidiane fatiche e preoccupazioni, non possono essere al corrente. Ci prefiggiamo di narrare le vicende storiche dei popoli, e specialmente quelle che riguardano il movimento sovversivo, secondo il nostro punto di vista critico, o meglio secondo la più esatta verità. Vorremmo dare battaglia con tutta la forza del nostro odio e con tutta la potenza della nostra possibilità al fascismo italiano che. oltre ad essere il più crudele di quelli che tiranneggiano nelle altre nazioni, ne è l’alfiere».

Alla polemica e propaganda antifascista, sono in effetti dedicati gli art. di maggior brio, fra duelli pubblicati dalla rivista, specie nel suo primo anno di vita. Vd., ad es., «Il bersagliere» [R. Velia], Non è lotta vana, a. I, n. 1, del 1 ag. 1929; «Demos» [R. Velia],Vile!, a. I, n. 2 del 1 sett. 1929; id., Il duce ha paura, a. I, n. 3 del 1 ott. 1929; C. Berneri. Mussolini mangia preti, a. I, n. 2-4, dal 1 sett. a nov. 1929; «Siram Nibaldi» [Maris Baldini], La lotta contro il fascismo e ¡’atteggiamento degli anarchici, a. II, n. 4-5, dell’apr.-mag. 1930. etc. Da segnalare, inoltre, giacche illustrano alcuni particolari momenti del dibattito e degli scontri polemici, fra i gruppi politici minoritari del Ticino, sono la campagna per la liberazione dell’anarchico bellinzonese Giuseppe Peretti, illegalmente detenuto nel carcere di S. Vittore, a Milano (vd.. Salviamoli! e Battaglia d’attualità. Giuseppe Peretti. rispettivamente sui n. 1 e 2 della prima annata); e le polemiche coi locali organi filofascisti Gazzetta ticinese, Squilla italica e L’Adula. Vd., ad es.. sul primo n., Il tradimento degli scribi. Collaborarono. fra gli altri, al periodico, con scritti di diverso contenuto e valore, G. Damiani («Simplicio»), G. Bifolchi, D. Zavattero («Holmo»), che proprio in quello scorcio di tempo era rientrato nel movimento, dopo un’assenza di quasi tre lustri; oltre lo stesso C. Vanza («II romita del Crenone»; «L’igienista»).

Nel lug. 1930, la redazione della rivista si trasferì in Francia, ad Annemasse (Haute-Savoie), un importante centro di attività antifascista, situato a pochi Km. da Ginevra; mentre la composizione e la stampa venivano affidate a una tipografia di Marsiglia, da dove Zavattero s’incaricò della correzione degli art. e delle bozze e del lavoro di spedizione. «La causa di questo spostamento — chiariva un «comunicato» redazionale — sta nell’agitatissimo periodo in cui viviamo: poiché come siamo costretti a ramingare noi, sono costretti a spostarsi i nostri mezzi di propaganda» (cf. la Dichiarazione pubblicata, in 2a di copertina, sul n. 7, a. II del lug. 1930).

È in questa seconda fase di vita del Vogliamo!, che scoppiò la clamorosa polemica tra i Velia e i redattori dell’organo comunista ticinese Falce e Martello, che dalle colonne del loro periodico avevano apertamente denunciato i due anarchici quali agenti provocatori. Vd. Cosa si nasconde dietro una nota rivista anarchica?, in «Falce e Martello» (Lugano), n. 36, del 28 ag. 1930. La polemica, violentissima, coinvolse indirettamente anche L. Bertoni, direttore dell’organo ginevrino Il Risveglio Anarchico, in quanto destinatario di un’anonima missiva — copia dela quale era finita, in modo non chiaro, alla redazione di Falce e Martello — in cui si esprimevano le gravi insinuazioni nei confronti dei Velia. Dalle colonne del proprio giornale, Bertoni sostenne comunque e senza esitazioni, la difesa dei suoi correligionari. Vd., ad es., sul n. 804, del 6 ott. 1930. l’art. Luce! Luce! La vertenza, portata dinanzi alla sezione penale del Tribunale di Basilea, si risolse alla fine, con una «Transazione» che concedeva ai Velia la più ampia soddisfazione. Vd. L’ignominosa capitolazione dei calunniatori commisti, a. III, n. 3-4, del mar-apr. 1931.

Tale susseguirsi di eventi aveva, nel frattempo, compromesso l’esistenza di Vogliamo! ed affrettato la sua cessazione. Sospesa per almeno un n., nel nov.-dic. 1930, la rivista riprendeva fiaccamente le pubblicazioni, nel genn. successivo, dopo essere ritornata nelle mani del gruppo ticinese; ma dopo soli due n. cessava definitivamente di esistere.


 


 Collegamenti agli archivi
Biblioteca Franco Serantini:  http://bfsopac.org/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=34282
CIRA Lausanne: http://www.cira.ch/catalogue/index.php?lvl=notice_display&id=200592
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam): https://hdl.handle.net/10622/92CE4EB8-8C8A-4A16-9CF9-5E928A47AABA

Uscite:

  • anno 1
  • n. 1 (1929, 1 ag.)
  • n. 2 (1929, 1 sett.)
  • n. 3 (1929, 1 ott.)
  • n. 4 (1929, nov.)
  • n. 5
  • anno 2
  • n. 1-2 (1930, genn.-febb.)
  • n. 3 (1930, mar.)
  • n. 4-5 (1930, apr.mag.)
  • n. 6
  • n. 7 (1930, lug.)
  • n. 8
  • n. 9-10 (1930, sett.-ott.)
  • …?
  • anno 3
  • n. 1
  • n. 2
  • n. 3-4 (1931, mar-apr.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini


Parole chiave della scheda

(tra parentesi, il n. di occorrenze)
  • (28) (1855-1930), pseud.: “Vasco Dei Vasari”, “Lux”, “Felix”