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Bettini-0712

Quand-même

 


Durata: 1908 (n.u., lug.)


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Luogo di pubblicazione: Parigi.
  • Tipografia: Parigi, Tip. Italiana.
  • Durata: lug. 1908.
  • Periodicità: Numero unico.
  • Gerente: Alfredo Consalvi.
  • Formato: cm. 49 × 61.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 6.
  • Prezzo: «Cent. 15 la copia»

IISG
BA: Fondo Fabbri, n. 9.


Verso la fine del 1907, «Libero Tancredi» [Massimo Rocca], si era allontanato dall’Italia, lasciandosi dietro le spalle un cumulo di polemiche irrisolte, o comunque non del tutto appianate, sebbene il periodico Il Novatore Anarchico, ch’egli aveva diretto per qualche tempo a Roma, attirando su di sè sospetti e diffidenze, per il sapore provocatorio del suo contenuto, avesse cessato già da tempo le pubblicazioni. Nel mar. 1907, gli anarchici che pubblicavano il settimanale romano La Gioventù Libertaria avevano, infatti, lanciato contro Tancredi una aperta diffida, raccolta poi, dal gruppo di individualisti fiorentini, editori di Vir, che nell’ultimo n. della loro rivista avevano inserito un trafiletto redazionale, per dissociarsi dalle «idee da sifilocomio» espresse dal Novatore Anarchico e rigettare — dicevano — «là dove nasce, ai margini dell’impotenza sociale … quella sorta di individualismo morboso, esaltante la teppa e perfino i souteners». Cf. Per l’individualismo, in «Vir» (Firenze), a. II, n. 3, del mar. 1908.

Dagli Stati Uniti, dove era espatriato, Tancredi reagì all’attacco polemico mossogli dalla rivista fiorentina, a mezzo di questo n.u., fatto stampare a Parigi, per interessamento di A. Consalvi, ex gerente e collaboratore dello scomparso Novatore Anarchico. L’ultima p. del giornale è, infatti, interamente occupata da una serrata declamazione (Una difesa postuma), in cui Tancredi, ribatteva, sotto forma di «lettera aperta» Agli ex-amici della «Vir», le accuse che gli erano state avanzate. Il lungo documento — d’indubbio interesse ai fini di una maggiore comprensione di quel fenomeno d’infatuazione nietzschiana e neostirneriana, che caratterizzò, in quello scorcio di anni, alcune frangie dell’anarchismo, non solo italiano — si compone, più esattamente, di due parti. Nella prima, Tancredi vi riassumeva le proprie concezioni «individualiste», rigettando comunque, quei risvolti «morbosi» che, a suo dire, le erano state falsamente attribuite e sforzandosi di differenziarle da quelle degli «individualisti metafisici» del gruppo fiorentino, «che a forza di considerare l’io soltanto — diceva — dimenticano l’ambiente che si modifica intorno ad essi». Nella seconda parte, la polemica scendeva invece sul piano dei personalismi; ed ai redattori di Vir si ricordava in particolare, di avere utilizzato in passato il nome di Tancredi «per meglio caratterizzare la nostra tendenza», e che pertanto, ricadevano in primo luogo su di loro, le contumelie ch’essi avevano lanciato contro le idee espresse dal Novatore Anarchico.

Il foglio parigino era infine completato — oltre che da un secondo scritto dello stesso Tancredi (Rivoluzione; a firma: «Ravachol») — da art. di vario contenuto, di G. Baldazzi (Libertà-Autorità); G. Volontà (C’è una missione umana?); «Brunetto D’Ambra» (Teologismo e Materialismo Teleologo); e I. Torrencelli (Il feticismo letterario), quest’ultimo a proposito di E. De Amicis, definito «una quantità insignificante» che «i sovversivi … farebbero meglio a lasciare in pace», giacché «nella sua eredità non c’è nulla da sfruttare che serva».


 


 Collegamenti agli archivi
Servizio bibliotecario nazionale: http://id.sbn.it/bid/UBO2564944
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam):  https://hdl.handle.net/10622/85A76DDB-3903-4035-A8BE-EC729F22A4A9


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini