Home > Periodici per data > Anarchia

Bettini-0710

L’Anarchia

 


Durata: 1890-1890


Scheda elaborata da L. Bettini:

  • Luogo di pubblicazione: Marseille.
  • Tipografia: Marseille, lmp. spéciale de l’Anarchia, rue de la Paix, 11.
  • Durata: 18 mar. 1890 (a. I, n. 1) — apr. 1890 (a. I, n. 2).
  • Periodicità: «Esce quando può».
  • Direttore: [Decimo Garinei; Gaetano Naglia].
  • Gerente:
    • Ch. Mercier, L’imprimeur-gérant.
    • Dall’apr. 1890 (a. I, n. 2): L. Morel, L’imprimeur-gérant.
  • Formato: cm. 33 × 46.
  • Pagine: 4.
  • Colonne: 4.

IISG

Paris, BN: Jo. 11259.

Marseille, BM: 65.518.

Bibl. — R. Bianco, La presse anarchiste dans les Bouches-du-Rhône, 1880-1914, Marseille 1972, p. 51 sqq.


La partenza di Nicolò Converti e Gaetano Grassi, nel 1887, per la Tunisia, aveva privato l’ambiente anarchico italiano di Marsiglia delle sole personalità di rilievo, su cui era possibile fare affidamento per una efficace azione di propaganda. Ad animare e coordinare l’attività del gruppo marsigliese, provvidero tuttavia, negli anni immediatamente successivi, Decimo Garinei, un giovane originario di Pistoia, emigrato in Francia nel 1885, dove si era subito segnalato come uno degli elementi più attivi; e il ravennate Gaetano Naglia che, espulso dalla Svizzera a causa della sua attività politica, aveva fissato, nel 1887, la sua dimora a Marsiglia.

È per loro iniziativa che, nell’inverno del 1890, veniva decisa la pubblicazione di «un organo prettamente anarchico in lingua italiana», che sopperisse all’«assoluta mancanza anche in Italia», di un foglio di propaganda e d’intervento. Il 18 marzo 1890, anniversario della Comune di Parigi, alla cui esaltazione era quasi interamente dedicato, apparve così, il primo n. de L’Anarchia. In prima p. recava un manifesto, redatto in francese, in cui venivano rivendicate con fermezza, le componenti anarchiche dei moti parigini del ’71 (« De tous les mouvements révolutionnaires qui ont eu lieu dans le courant de ce siècle, celui du 18 mars 1871 fut le seul qui eut lieu d’une façon anarchique, c’est-à-dire spontanément et sans commandement »). Gli stessi concetti venivano sviluppati in un lungo articolo (18 Marzo 1871), pubblicato in seconda p., in cui l’ignoto articolista, mentre riconfermava l’atteggiamento tradizionalmente favorevole degli anarchici, nei confronti dell’insurrezione comunalista, per il suo contenuto popolare e sostanzialmente socialista libertario, tentava anche di giustificarne storicamente le cause del fallimento. Più concretamente: i risultati fallimentari del grande moto insurrezionale, andrebbero imputati da un lato, alla pronta reazione della «camarilla borghese politicante», che, in Italia, esprimendo la propria condanna per bocca di Mazzini, avrebbe creato profonde spaccature all’interno del movimento dei lavoratori e quindi facilitato la «caccia all’Internazionale che tanti lutti fece specialmente in Toscana ed in Romagna»; e, al tempo stesso, all’irresponsabile atteggiamento di coloro «che sedendo all’Hotel de Ville fecero ogni loro sforzo perchè il Comune si mantenesse nella legalità; primo e capitale errore che noi gli rimproveriamo [è che la Comune] venne paragonata ad un consesso di pazzi che non sapeva quel che voleva e che si abbandonava alla distruzione per solo scopo di distruggere. La colpa vera degli uomini del Comune fu di voler fare una Rivoluzione nuova adoprando mezzi vecchi, ossia il voler fare una Rivoluzione Sociale adoperando mezzi politici».

Un appello Ai compagni, «acciocché vengano ad unire i loro ai nostri sforzi, per continuare la lotta contro il nemico comune» ed una sottoscrizione fra i medesimi (contributi in denaro vennero inviati dai gruppi di Cette (l’odierna Sète), Nizza e Bastia), consentirono la pubblicazione di un secondo n., che apparve in apr., fregiandosi anche della collaborazione letteraria del poeta marsigliese Théodore Jean (1863-1949). Vi compaiono scritti polemici contro i repubblicani (vd. A l’Emancipazione e I Repubblicani, quest’ultimo dovuto a un ignoto corrispondente di Nizza) e di propaganda (La Donna, sul problema dell’emancipazione femminile). In terza p., sotto il tit. L’idea cammina, era data la traduzione parziale di un «Manifesto» diffuso dal «Gruppo degli Studenti Anarchici» di Parigi, la presenza dei quali nelle lotte rivoluzionarie, veniva salutata con soddisfazione («La partecipazione alle nostre lotte degli studenti, che rappresentano la forza più vitale del mondo, è per noi cosa di tanta importanza…».

Il terzo n., che pure era nei programmi dei redattori (cf., sul n. 2, Come nacque e come vivrà il Nostro Giornale), non potè vedere la luce. Alle difficoltà economiche di gestione, si aggiunsero infatti, le repressioni poliziesche, in occasione delle agitazioni del 10 Maggio che gli anarchici si erano impegnati a sostenere con ogni mezzo. Cf., sul n. 2, Proletari, recante un appello ai «compagni Anarchici» a mescolarsi, in tale circostanza, «a tutte le agitazioni operaje acciocché queste non vengano sfruttate dai soliti mestatori e mistificatori del popolo, i quali dopo aver provocato i movimenti di ribellione cercano, predicando la calma, procurarsi dei seggi in Parlamento». Lo stesso Garinei venne arrestato «preventivamente» il 30 apr. e rimesso in libertà dopo 17 giorni di detenzione. Il suo rientro in Italia infine, avvenuto subito dopo il rilascio, compromise definitivamente ogni possibile ripresa delle pubblicazioni.


Vd. sul Bianco : 100 ans de presse anarchiste


 Collegamenti agli archivi
International Institute of Social History (IISG, Amsterdam):  https://hdl.handle.net/10622/8A158A06-18E5-408B-B5B4-7C506B869086

Uscite:

  • anno 1
  • n. 1 (1890, 18 mar.)
  • n. 2 (1890, apr.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Red. della scheda: Leonardo Bettini