- Sottotitolo: Giornale dei lavoratori. Dal 10 sett. 1893 (a. I, n. 6), il giornale esce privo di sottotitolo.
- Luogo di pubblicazione: Imola.
- Tipografia: Imola, Tip. Sociale.
- Durata: 6 ag. 1893 (numero di saggio; ma: a. I, n. 1) — 17 dic. 1893 (a. I, n. 18).
- Periodicità: Settimanale (“Esce ogni domenica”).
- Gerente: Adamo Mancini, redattore responsabile.
- Formato: cm. 31,5 × 43.
- Pagine: 4.
- Colonne: 4.
Im. C.: 19. B. 10. 18.
FN: GF. B. 15. 15. (Alla raccolta mancano in.: 1, 2, 4, 9, 14, 17 e 18).
BA: Fondo Fabbri, n. 258. (Alla raccolta mancano i n.: 2, 4-7, 10, 12-14, 18).
Redattori e collaboratori del giornale sono ancora gli aderenti al gruppo socialista anarchico imolese (fra i più attivi, ricordo Adamo Mancini, Genuzio Bentini (“Romagnolo”), Ugo Monsignani (“Ugo”), Enrico Bellelli e Ugo Lambertini), che già avevano dato vita a La Plebaglia, 18 mag. 1890 sqq. e a La Rivendicazione, 20 dic. 1891 sqq.
’ Gli enunciati programmatici sono una nuova dichiarazione di fede nei principi comunisti-anarchici: “Siamo Comunisti: perchè lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, causa prima ed assoluta dei mali che tormentano la classe proletaria, cesserà quando i rapporti tra capitale e lavoro saranno regolati dal Comunismo. Siamo Anarchici: perchè vogliamo regolati i rapporti tra individuo e società dall’Anarchia, più ampia e completa affermazione della personalità umana. Siamo Rivoluzionari: perchè tale contrasto di principii deve diventare necessariamente contrasto di fatto. Il metodo legalitario costituisce la negazione di questa verità, e dimostra la sua impotenza” (Per A. Mambelli, Il Giornalismo in Romagna, Forlì 1966, p. 121, “lo stile rivela la mano di Genuzio Bentini”).