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Bettini-1138

Lavoro e libertà

per un movimento dei lavoratori


Durata: 1951-1951


  • Titolo: Lavoro e libertà
  • Sottotitolo: per un movimento dei lavoratori
  • Luogo di pubblicazione: Milano
  • Durata: a. 1, n. 1 (1951, mag.)-a. 1, n. 2 (1951, giu.)
  • Periodicità: mensile
  • Redattore responsabile: Virgilio Galassi
  • Comitato di redazione: Antonio Carbonaro, Antonio Scalorbi, Pino Tagliazucchi
  • Collaboratori: Carlo Doglio, Giovanna Gervasio, …
  • Prezzo : 40 lire

 


Fondazione Gramsci Emilia-Romagna : Collocazione: SC.215/14

«Lavoro e libertà, pubblicazione mensile ( per un movimento dei lavoratori)» di C.G. in Voluntà, a. 5 n. 9 (1 giugno 1951), p. 49:

LAVORO E LIBERTÀ
Pubblicazione mensile (per un movimento del lavoratori)
Milano, n. 1. maggio 1951.
È la pubblicazione da tempo promesso da quel gruppetto di milanesi/bolognesi che, dopo varie incertezze. se ne usci al Congresso di Ancona dalla FAI. La testata ed il sottotitolo bastano a definirne l’intenzione, del resto dichiarata espressamente: costituire «un mezzo di lotta per la libertà di lavoro r per un lavoro libero».
La volontà di un nuovo «movimento dei lavoratori» è un stata più volte avvertita: perchè è evidente che l’assenza di iniziative spontanee nel campo del lavoro (inteso in senso generale: con il martello o la vanga o la penna tutti siamo operai, chi non è parassita sul lavoro altrui) è la calma più evidente ed insieme l’effetto più evidente del nostro malessere sociale, oggi. Perciò ai parla e si riparla speso tra noi di «Consigli», ripensando l’esperienza fallita in passato per la speranza di iniziarla ex novo in modo migliore. Perciò, sforzo di costruzioni meno ambizione, s’è fatta tra noi il tentativo dei «Gruppi di Difesa Sindacale», i quali risponderebbero esattamente (se fosse possibile diffonderne la costituzione) a quella aderenza al posto di lavoro che s’invoca come novità. Ma la difficolti nun è a «pensare»: è a «fare».
Comunque. noi salutiamo il tentativo, per il quale formuliamo i nostri auguri migliori che possa riuscire laddove altri ha fallito. Il primo numero della rivistina è assai scarno di contenuto, ed assai gravato di parole: ma non sarebbe giunto giudicare un tentativo di nuovo solco dalla pochezza del primo segno che traccia sul campo. Crediamo che potrà svilupparsi in senso di bene. Se vi parleranno sempre più i lavoratori dei problemi di cui hanno diretta esperienza, ciascuno cioè del suo lavoro, promuoverà la ricerca almeno di una via d’uscita dalla palude in cui i Partiti ed i Sindacati e le Chiese hanno impantanato e distrutta la capacità d’iniziativa di tutti.
(Non ci soffermiamo quindi a discutere il «che cosa vogliamo», che si presterebbe a tante interrogazioni. Nè rileviamo la contraddizione dell’amico G., che mentre partecipa a questa iniziativa cosi assolutamente a-sindacale rimane al suo posto di «dirigente» d’una Centrale sindacale. Tutto ai chiarirà per via, se l’iniziativa vivrà).
Buon lavoro.
C. G.

«“Lavoro e Libertà”, nascita e morte di una testata» di Virgilo Galassi, in Bollettino Archivio G. Pinelli, n. 19 (lug. 2002), p. 15-16:
«Che cos’era “Lavoro e Libertà”? Sottotitolo in nero su una bandierina rossa “per un movimento dei lavoratori”; rivista mensile formato quaderno, per la speranza che i lavoratori se la mettessero in tasca, la distribuissero, la spiegassero, la discutessero con i colleghi e i compagni: cosa che qualche volta è accaduta, seppur senza grandi ricadute all’esterno.
Nelle prime righe del primo numero, maggio 1951, il programma; e c’è da ridere, oggi, se non da piangere, per gli anarchici associazionisti come ci vantavamo di essere, come lo sono tutti compagni (compresi gli stirneriani, che lo negano in teoria ma lo praticano quotidianamente). Quei ragazzi
[…]»

Uscite:

  • anno 1
  • n. 1 (1951, mag.)
  • n. 2 (1951, giu.)


Anche: questo titolo sulla RebAl (Rete della Biblioteche Anarchiche e Libertarie)

Scheda iniziata da: claude